La danza cosmica di un fantasma blu ha catturato l’attenzione del mondo scientifico all’alba del 2 marzo. Quando il lander Blue Ghost ha toccato la superficie lunare alle 3:34 EST, la sala di controllo di Firefly Aerospace è esplosa in un tripudio di emozioni.
“Abbiamo polvere lunare sui nostri stivali!” ha esclamato il CEO Jason Kim, mentre il veicolo completava il secondo allunaggio privato della storia. Un momento che segna non solo il successo di un’azienda, ma una pietra miliare nell’esplorazione spaziale commerciale. Blue Ghost ha portato con sé dieci esperimenti della NASA, parte di un programma più ampio che prepara il terreno per il ritorno degli astronauti sulla superficie lunare. Una missione che dimostra come lo spazio non sia più un’esclusiva delle agenzie governative.
Un allunaggio da manuale nello spazio commerciale
La sequenza di allunaggio è iniziata intorno alle 2:30 del mattino (ora della costa est americana), quando Blue Ghost ha acceso i suoi motori per la “manovra di inserimento nell’orbita di discesa”. Un’operazione cruciale che ha portato il lander, grande quanto un’automobile, dalla sua orbita a 100 km dalla superficie lunare verso il suo obiettivo finale.
Per circa 50 minuti il veicolo ha semplicemente fluttuato nello spazio, prima di riaccendere i propulsori per ridurre la velocità orbitale e posizionarsi sopra il sito di atterraggio prescelto – un’area all’interno del Mare Crisium (“Mare delle Crisi”), un bacino vulcanico sulla faccia visibile della Luna.
Mi affascina pensare che questo dispositivo, un gioiello di tecnologia terrestre, abbia selezionato autonomamente un’area pianeggiante e priva di massi per atterrare. Una dimostrazione di intelligenza artificiale pratica che ha funzionato alla perfezione a 384.000 km di distanza dalla Terra.
“Siamo sulla luna!” Nicky Fox, amministratore associato della Direzione Missioni Scientifiche della NASA, ha esclamato durante la diretta dell’allunaggio. “Mi scuso, sono semplicemente così emozionata in questo momento.”
Un progetto nato dalla collaborazione intergenerazionale
Blue Ghost non è solo un trionfo tecnologico, ma anche un successo di collaborazione umana. Ray Allensworth, direttore del programma veicoli spaziali di Firefly, ha spiegato che l’azienda ha tratto ispirazione da varie fonti per costruire il lander, compreso il gruppo israeliano dietro il lander Beresheet, che purtroppo si schiantò durante il suo tentativo di allunaggio nell’aprile 2019.
“Giovani adulti appena usciti dall’università o nei primi cinque anni della loro carriera hanno collaborato con persone che hanno quasi 30 anni di esperienza nel settore”, ha raccontato Allensworth. Una combinazione vincente di entusiasmo giovanile e competenza a lungo termine che ha dato vita a questo miracolo di ingegneria.
Oltre Blue Ghost, un futuro brillante sulla superficie lunare
Blue Ghost opererà sulla superficie lunare per circa 14 giorni terrestri, alimentato da pannelli solari. Gli ultimi giorni della missione promettono di essere particolarmente memorabili:
“Il 14 marzo, Firefly prevede di catturare immagini in alta definizione di un’eclissi totale quando la Terra bloccherà il sole sopra l’orizzonte lunare”, hanno scritto i rappresentanti di Firefly nella descrizione della missione.
Questo “fantasma blu” è parte di un’ondata senza precedenti di esplorazione lunare privata. A gennaio, Blue Ghost è stato lanciato a bordo di un razzo Falcon 9 di SpaceX insieme a un altro lander lunare privato – Resilience, costruito dalla società giapponese ispace.
La missione di Blue Ghost, denominata “Ghost Riders in the Sky”, rappresenta un passo significativo verso il ritorno degli astronauti sulla Luna nei prossimi anni. Il programma Commercial Lunar Payload Services (CLPS) della NASA, che ha finanziato questa missione con un contratto da 93 milioni di dollari, mira proprio a raccogliere dati preziosi sull’ambiente lunare per preparare l’arrivo degli astronauti del programma Artemis.
E con polvere lunare sugli stivali, il fantasma blu ha appena dimostrato che lo spazio è davvero la nuova frontiera commerciale.
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