Avete presente quando in una pentola a pressione l’acqua bollente spinge contro il coperchio, facendolo vibrare? Ecco, immaginate la stessa cosa, ma sotto i vostri piedi, su scala gigantesca. Secondo Tiziana Vanorio, geofisica puteolana e docente alla Stanford University, è proprio questo che sta accadendo nel quadro del bradisismo che sta interessando i Campi Flegrei, in Campania. Non risalite magmatiche, come si è sempre creduto, ma un colossale sistema geotermico alimentato dalle acque piovane della Piana Campana.
E la buona notizia è che questo bradisismo potrebbe essere mitigato con interventi mirati, come il prosciugamento di alcuni grandi pozzi realizzati dall’Agip quarant’anni fa, per ridurre la pressione che sta letteralmente sollevando il suolo.
Bradisismo, una pentola a pressione sotto i nostri piedi
So bene che parlare di bradisismo in questo periodo genera preoccupazione: chi vi parla vive nei Campi Flegrei e può testimoniarlo, ma capire cosa sta realmente accadendo può aiutarci a sentirci più tranquilli. Secondo gli studi della dottoressa Vanorio, come detto, ciò che sta sollevando il terreno nei Campi Flegrei non è il magma in risalita (che causerebbe terremoti molto più forti di quelli attuali), ma un meccanismo più semplice da comprendere.
Immaginate un sistema fatto di tre elementi: un “bruciatore” (la camera magmatica profonda), una “pentola” piena d’acqua (il serbatoio geotermico), e un “coperchio” (la roccia sovrastante che copre tutto). L’acqua piovana (chiamata tecnicamente “acqua meteorica”) si infiltra nel terreno dalla Piana Campana, viaggiando nel sottosuolo da Nola fino a Caserta attraverso rocce porose. Quando quest’acqua raggiunge il serbatoio geotermico a circa 3 km di profondità, viene riscaldata a oltre 350 gradi dalla camera magmatica sottostante.
A queste temperature e pressioni, l’acqua si comporta come il vapore in una pentola a pressione: spinge verso l’alto e, quando la pressione diventa eccessiva, causa piccole fratture nelle rocce che percepiamo in superficie come terremoti.
Una soluzione pratica e innovativa
La parte più interessante della teoria di Tiziana Vanorio è che, se confermata, offre anche una soluzione pratica: rimuovere il “carburante” dal sistema. Come? In due modi:
- Potenziare il drenaggio delle acque piovane attraverso gli alvei dei Camaldoli e i Regi Lagni, per ridurre la quantità d’acqua che si infiltra nel sottosuolo.
- Prosciugare i tredici pozzi realizzati dall’Agip negli anni ’80 nella zona di San Vito, per ridurre la pressione già presente nel sistema geotermico.
Il bradisismo è come una pentola a pressione in cui l’acqua piovana, riscaldata a oltre 350 gradi, genera una spinta verso l’alto che solleva il terreno e causa terremoti.
Un altro punto interessante sollevato dalla scienziata riguarda la trivellazione effettuata nel 2020 nella zona Pisciarelli. Se questo pozzo non è stato adeguatamente sigillato, ipotesi questa da verificare meglio, potrebbe continuare ad alimentare il serbatoio con nuova acqua, aggravando il fenomeno invece di alleviarlo.
Un cambio di paradigma
Questi studi, frutto della collaborazione tra la Stanford University e l’Università di Napoli, sono un cambio radicale rispetto alle interpretazioni finora proposte dall’INGV e dall’Osservatorio Vesuviano. Usando tecniche come la tomografia sismica (una specie di TAC del sottosuolo) e l’analisi dei carotaggi (campioni di roccia estratti da varie profondità), il team ha identificato con precisione la struttura della caldera.
Se questa teoria è corretta, il bradisismo diventa un fenomeno più gestibile di quanto si pensasse. Potremmo continuare a vivere nei Campi Flegrei, “ma con consapevolezza e precauzione,” per usare le parole del Vescovo Carlo Villano, presente alla conferenza “Meccanismi, Cause e Strategie di Mitigazione” nella quale è stata presentata questa teoria.
Conoscere il “nemico” (che poi, quando ci sono di mezzo l’uomo e la natura, Leopardi mi perdoni, c’è sempre da capire chi è nemico di chi) è il primo passo per sconfiggerlo, o almeno per conviverci in sicurezza. E la teoria di Vanorio ci offre una nuova prospettiva che, se confermata, potrebbe rappresentare un passo importante verso la mitigazione del bradisismo nei Campi Flegrei.