Alzi la mano chi di noi ha costruito castelli, case, città, TUTTO con i mattoncini LEGO (ho un amico che ci ha fatto anche uno stadio. E ha la mia età). C’era qualcosa di magico in quel sistema di incastri che mi permetteva di creare mondi fantastici, ho provato a trasmettere la meraviglia anche alla mia piccola, per ora ottenendo un successo parziale. Ci gioca volentieri, ma solo in compagnia. Vabbè, basta parlare di me. Immaginate di trasportare l’idea alla base dei famosi mattoncini “da gioco” nel mondo dell’edilizia reale. È esattamente ciò che ha fatto Jasper Vandenbempt insieme a suo padre con l’invenzione di Facadeclick. Cos’è? È un sistema basato su mattone ecologico che si assembla con altri senza malta né colla.
In un’epoca in cui l’edilizia è sotto pressione per ridurre il proprio impatto ambientale, questa innovazione belga potrebbe rappresentare una svolta decisiva: e non solo per la sostenibilità dei materiali, ma anche per la velocità di costruzione, la riduzione degli sprechi e la possibilità di recuperare e riutilizzare i mattoni a fine vita dell’edificio.
L’intelligenza del mattone ecologico
L’idea alla base di Facadeclick? Semplice, sostituire la malta e la colla con connettori in plastica PEHD (polietilene ad alta densità). I mattoni ecologici sono dotati di due fori centrali attraverso i quali vengono fissati l’uno all’altro, creando strutture solide e resistenti.
Mi colpisce particolarmente come questa tecnologia risolva contemporaneamente diversi problemi dell’edilizia tradizionale. Non solo elimina l’uso del cemento (uno dei maggiori responsabili delle emissioni di CO2 nel settore), ma rende anche il processo costruttivo significativamente più rapido ed economico. Un solo operaio può assemblare velocemente un muro, riducendo drasticamente i costi di manodopera. E se pensate che questi connettori in plastica possano compromettere l’isolamento, vi sbagliate. Una volta assemblati i mattoni, si inietta una schiuma speciale che migliora sia quello termico che quello acustico.
Un impatto reale, non solo teorico
Quello che mi entusiasma di Facadeclick è che non si tratta solo di un bel progetto sulla carta. Nel 2020, dieci edifici (sette in Belgio e tre nei Paesi Bassi) sono stati costruiti utilizzando questa tecnologia, per un totale di circa 10.000 m² di facciate.
I numeri parlano chiaro: gli imprenditori edili stanno cominciando a riconoscere i vantaggi del mattone ecologico (anche quello in canapa, per dire). E non è difficile capire perché: riutilizzabilità dei materiali, costo vantaggioso dei componenti e rapidità dei lavori sono argomenti convincenti in un settore spesso resistente all’innovazione. Soluzioni come Facadeclick potrebbero rivelarsi cruciali, guardando al futuro.
Quanti altri elementi dell’edilizia tradizionale potrebbero essere ripensati con la stessa logica? Semplificare, ridurre, riutilizzare. E tra una cosa e l’altra, anche ripensare a quando tutto questo era solo un gioco maledettamente divertente.
