Hai parcheggiato dove non dovevi e temi le classiche ganasce bloccaruote o, peggio, la rimozione dell’auto? Preparati a un incubo ancora più distopico: il “barnacle”, un dispositivo giallo grande come un mattone che si attacca con forza al parabrezza, rendendo impossibile guidare in sicurezza.
È la nuova frontiera della lotta ai parcheggi illegali. L’invenzione della startup USA Barnacle Parkingcpromette di rivoluzionare il modo in cui le autorità puniscono i trasgressori.
Un cenno sul nome
“Barnacle”, letteralmente “Cirripede”, prende il suo nome dal curioso crostaceo che si attacca tenacemente alle tartarughe. Non è difficile immaginare perché.
Ciao, sono una ventosa da 450kg sul tuo parabrezza
Torni alla tua auto dopo una sosta non proprio legale, e la trovi con un enorme blocco giallo attaccato al parabrezza. Non è un’allucinazione causata dal vino che hai bevuto a tavola (pure?) ma la dura realtà del “barnacle”. Questo dispositivo high-tech usa ventose con una forza di 450kg per aderire al vetro, trasformando il tuo veicolo in un’improbabile installazione artistica post-moderna.
E non lasciarti ingannare dall’aspetto bizzarro: il “barnacle” è un avversario temibile per chi parcheggia senza regole.
Più veloce di un bloccaruote, più tenace di una cozza
Il vantaggio del “barnacle” rispetto ai tradizionali bloccaruote è la velocità di applicazione: meno di un minuto contro i diversi minuti richiesti per un bloccaruote. In altre parole, mentre tu sei intento a consumare il tuo caffè al bar, ignaro del destino che ti attende, l’agente di parcheggio sta già trasformando la tua auto in un monumento alla tua trasgressione.
E non pensare di poter semplicemente strappare via questo parassita giallo dal parabrezza: il “barnacle” è dotato di un allarme sonoro che si attiva in caso di manomissione, oltre a un GPS e una SIM che avvisano l’autorità se il dispositivo viene rimosso o spostato. Sei fritto, bello.
Punizione ai limiti della distopia
Voglio anticipare le tue conclusioni: vediamo se ci riesco. Stai pensando di imitare Ace Ventura e guidare con la testa fuori dal finestrino, non negare. Beh preparati a una brutta sorpresa. I sensori di movimento del “barnacle” rileveranno il tuo maldestro tentativo di fuga e faranno scattare lo stesso l’allarme.
Potresti anche ritrovarti con una denuncia per distruzione di proprietà e altre multe aggiuntive. Insomma, con il “barnacle” attaccato al parabrezza, l’unica via d’uscita è pagare la sanzione e sperare che l’azienda si degni di rilasciare la sua presa tentacolare sulla tua auto.
Paga e getta (il “barnacle”)
Mettiamo che tu decida di pagare la contravvenzione (che alternative hai?). Un aspetto positivo del Barnacle è che non devi attendere la polizia per liberare il tuo parabrezza. Ti basta scansionare il codice QR sul dispositivo, pagare la multa e voilà, il blocco giallo si staccherà come per magia.
Poi non ti resta che portarlo al punto di raccolta più vicino, come un moderno cavaliere che restituisce la sua armatura dopo una battaglia persa. E il tuo “barnacle” finirà sul parabrezza di un altro sventurato parcheggiatore, in un ciclo infinito di trasgressione e punizione.
Il terrore dei parabrezza: una marea gialla in arrivo
Al momento, il “barnacle” è in uso presso alcuni dipartimenti di polizia e università americane, ma il suo creatore, Colin J. Heffron Sr (inviate a lui le vostre benedizioni) ha grandi piani per il futuro. Con decine di migliaia di unità già schierate fin dal lontano 2018, non è da escludere che presto questi incubi gialli possano invadere le strade di tutto il mondo, trasformando i parcheggi abusivi in una sorta di galleria d’arte post-apocalittica.
La prossima volta che sarai tentato di parcheggiare dove non dovresti, pensa al “barnacle” e chiediti: vale davvero la pena rischiare di ritrovarsi con un mattone giallo attaccato al parabrezza? A meno che tu non sia un fan dell’arte surreale o un masochista incallito, la risposta è probabilmente no. Ma se proprio non riesci a resistere alla tentazione del parcheggio illegale, almeno ora sai cosa ti aspetta: un incontro ravvicinato con il crostaceo più rompiballe che c’è.