Nel futuro della Terra c’è un pianeta gemello. No, non è uno di quegli affascinanti articoli di astronomia: è un gemello virtuale. Un digital twin. Praticamente, il doppelgänger virtuale del nostro pianeta. Si chiama DestinE ed è il frutto di un ambizioso progetto da 315 milioni di euro lanciato dalla Commissione Europea. L’obiettivo del nostro “digital twin”? Quello predire l’evoluzione del clima e testare l’impatto di politiche e scenari con una precisione senza precedenti. Combinando l’intelligenza artificiale con enormi quantità di dati, DestinE promette di rivoluzionare il modo in cui affrontiamo il cambiamento climatico, fornendo a scienziati e decisori uno strumento di simulazione all’avanguardia per prendere decisioni informate e plasmare un futuro più sostenibile.
You are my DestinE
Pensate: un modello perfetto del nostro pianeta con cui giocare come demiurghi del clima. Tipo Populous, per chi ricorda il gioco, ma sul serio. Cosa significa esattamente “digital twin”? Anzitutto, non si tratta di una semplice simulazione, ma di un modello dinamico e in continua evoluzione, capace di apprendere e adattarsi ai cambiamenti reali. Come un fratello virtuale, che fa le stesse cose della Terra, ma che ogni tanto possiamo “spedire” in un mondo parallelo, a vedere “cosa succederebbe se”. DestinE sarà alimentato da un flusso costante di dati provenienti da satelliti, sensori e modelli climatici, per restituire una rappresentazione fedele e aggiornata del nostro pianeta.
Ed è anche una macchina del tempo, altroché. Immaginate di poter fare un salto nel futuro e vedere come sarà la Terra tra 10, 20 o 50 anni. Il nostro digital twin sarà in grado di simulare l’evoluzione del clima con una risoluzione fino a pochi chilometri quadrati. Come sarà il clima di Napoli nel 2050? Basta chiedere a DestinE. Quel nuovo piano di riduzione delle emissioni sarà sufficiente a contenere il riscaldamento globale? Citofonare digital twin.
Un supercomputer green per un progetto green
Viene da sé che per realizzare un progetto del genere serve una potenza di calcolo straordinaria. A questo serve l’EuroHPC, il supercomputer da 20.000 processori grafici che sarà il cuore pulsante di DestinE. Ubicato in Finlandia, questo gigante dell’informatica consumerà l’equivalente energetico di una piccola città, ma con una differenza sostanziale: sarà alimentato al 100% da fonti rinnovabili. Sì, avete capito bene. Il gemello digitale della Terra sarà green, perché in fondo non avrebbe senso usare energia sporca per trovare soluzioni al cambiamento climatico. E poi, diciamocelo, sarebbe un po’ come chiedere a un vegano di lavorare in una macelleria (eppure io sento che nel mondo qualcuno lo fa. Vi sono vicino, fate outing).
Un digital twin piuttosto aperto
DestinE non sarà solo un giocattolo per scienziati e politici. Il software di questo digital twin sarà open-source e sviluppato in collaborazione con la comunità scientifica e tecnologica europea. Perché per affrontare una sfida globale come il cambiamento climatico serve uno sforzo collettivo e trasparente. Chiunque potrà contribuire a perfezionare il gemello digitale aggiungendo nuovi dati, affinando gli algoritmi o proponendo nuovi scenari da esplorare. Sarà un po’ come Wikipedia, ma invece di discutere sulla data di nascita di un attore o sulla capitale del Burkina Faso, si lavorerà per salvare il pianeta.
Si è capito che mi piace il progetto? Ne è passata di acqua sotto i ponti dal “lontano” 2021, quando si approntavano piccoli digital twin di città. Qui parliamo di “gemellare” un intero pianeta, anche se “solo” (si fa per dire) in riferimento ai modelli climatici. DestinE ha il potenziale per cambiare completamente il nostro approccio ai problemi del clima, e per prendere decisioni informate.
Certo, un digital twin non sarà la bacchetta magica che risolverà tutti i nostri problemi.
Servono politiche coraggiose, cambiamenti negli stili di vita e una mobilitazione globale per affrontare la crisi climatica. Con l’aiuto del gemello, però, potremo avere una bussola per navigare nel mare incerto del futuro e tracciare una rotta verso un futuro migliore. Forse sono proiettato troppo in avanti, ma immagino già quando guarderemo a questo aggeggio come ad un pezzo di archeologia.
Sarà quando avremo gemelli virtuali che ci mostrano tutti gli scenari alternativi con precisione incredibile, costruendo il futuro in tempo reale e in base alle necessità del momento. Sarà ben oltre il 2027, però: perchè questa è la data di arrivo della “Terra gemella”, e questo è solo l’inizio. Con una raccomandazione, che farò prima (o al posto) di quelli che non leggeranno l’articolo e lo commenteranno a vanvera sui social: speriamo di non combinare casini giocando col destino del pianeta. Perchè, per quanto seri e precisi, con i giocattoli digitali è sempre avere un pulsante di reset a portata di mano. Il digital twin della Terra può ripartire da zero: quella vera, beh… dipende.