L’intelligenza artificiale sta progredendo a un ritmo vertiginoso, e GPT-5 sembra destinato a segnare un nuovo traguardo in questo campo. Mira Murati, Chief Technology Officer di OpenAI, ha condiviso alcune anticipazioni entusiasmanti su ciò che possiamo aspettarci dalla prossima iterazione del celebre modello di linguaggio.
Un balzo quantico nelle capacità cognitive delle macchine
In una recente intervista, Murati ha descritto il passaggio da GPT-4 a GPT-5 come il salto di un individuo dall’età liceale all’università. Se GPT-3 aveva un’intelligenza paragonabile a quella di un bambino e GPT-4 a quella di un liceale brillante, GPT-5 promette di raggiungere un livello di intelligenza pari a quello di un dottore di ricerca, almeno per specifiche attività.
Questo rappresenta un progresso straordinario nel campo dell’intelligenza artificiale, confermando le voci che circolavano da tempo sulle potenzialità di GPT-5. Kevin Scott, CTO di Microsoft, aveva già accennato a sistemi di AI di nuova generazione in grado di superare esami di dottorato grazie a migliori capacità di memoria e ragionamento.
Tempistiche e aspettative per il lancio di GPT-5
Murati ha fornito anche alcune indicazioni sulle tempistiche di rilascio di GPT-5. Contrariamente alle speculazioni iniziali che prevedevano un lancio entro la fine dello scorso anno, o addirittura durante questa estate, sembra che dovremo aspettare fino alla fine del 2025 o l’inizio del 2026 per vedere in azione questa nuova generazione di AI.
Nonostante l’attesa possa sembrare lunga, è importante considerare l’entità del progresso che GPT-5 promette di rappresentare. Come sottolinea Murati, questi sistemi hanno già raggiunto un livello di intelligenza umana in specifiche attività, ma in molte altre aree c’è ancora molto lavoro da fare.
L’impatto potenziale di GPT-5 sulla società e sulla tecnologia
L’avvento di GPT-5 potrebbe avere ripercussioni significative in molteplici settori. Dall’assistenza sanitaria alla finanza, dall’istruzione al settore legale, un’intelligenza artificiale con capacità cognitive di livello universitario potrebbe rivoluzionare il modo in cui lavoriamo e viviamo. Salgono di livello, ovviamente, anche le sfide etiche e sociali che un’AI così avanzata potrebbe porre. Questioni come la privacy dei dati, la trasparenza e l’etica algoritmica (per usare il termine recentemente adoperato da Jorge Bergoglio, “l’algoretica”) e l’impatto sul mercato del lavoro richiederanno un’attenta considerazione e regolamentazione.
In questo senso, il tempo che ci separa da GPT-5 è una straordinaria occasione per sistemare delle cose, e non è poi tanto. Perchè, come evidenziato da Mira Murati, il progresso in questo campo procede a ritmo serrato. Negli ultimi anni abbiamo assistito a un’accelerazione senza precedenti nello sviluppo di modelli linguistici sempre più potenti, in grado di comprendere e generare un linguaggio naturale con una fluidità e una precisione sorprendenti.
Se guardiamo alla traiettoria di miglioramento, sistemi come GPT-3 avevano forse un’intelligenza a livello di bambino. Poi, sistemi come GPT-4 sono più simili a un’intelligenza da liceale brillante. E poi, nei prossimi due anni, puntiamo a un’intelligenza da dottorato per compiti specifici. Le cose stanno cambiando e migliorando piuttosto rapidamente.
Mira Murati, CTO di OpenAI
Il futuro dell’AI
GPT-5 sarà un impensabile passo avanti nel campo dell’intelligenza artificiale, e “in combutta” con l’embodiment fisserà nuove frontiere in termini di capacità cognitive delle macchine. Dobbiamo, non mi stancherò mai di scriverlo, sviluppare quadri normativi solidi per garantire che l’AI sia utilizzata in modo responsabile e trasparente, tutelando i diritti dei cittadini e promuovendo il bene comune.
La “carriera universitaria” della prossima AI è appena iniziata: prepariamoci bene al prossimo esame.