C’era una volta un tempo in cui lo spazio era dominio esclusivo di astronauti super addestrati e governi con budget astronomici. Quel tempo è finito. Con il lancio di Polaris Dawn, SpaceX non solo ha inviato quattro “comuni mortali” in orbita, ma ha anche aperto le porte a una nuova era (direi una nuova alba, considerato il nome della missione) per l’esplorazione spaziale commerciale.
Un martedì da ricordare
Mentre buona parte degli americani stava probabilmente lottando con la sveglia, alle 5:23 del mattino (ora della costa est degli Stati Uniti) un Falcon 9 illuminava il cielo della Florida. A bordo quattro persone che fino a poco tempo fa avrebbero potuto essere i nostri vicini di casa. Dimenticatevi gli astronauti con curriculum lunghi come l’orbita terrestre. L’equipaggio di Polaris Dawn è un mix eclettico che sembra uscito da una sitcom ambientata nello spazio (ma hanno i nomi di una band anni 90). ESSI sono:
- Jared Isaacman: il comandante della missione. Pensate a lui come al “capo” che decide di portare tutti in gita nello spazio.
- Scott Poteet: un ex tenente colonnello dell’aeronautica. Probabilmente quello che dirà “Ne ho viste di tutti i colori”, per poi realizzare che nello spazio i colori sono davvero diversi.
- Sarah Gillis e Anna Menon: ingegnere di SpaceX. Immaginate di dover risolvere un problema IT, ma a 400 km dalla Terra.
Ok, forse non sono propriamente degli sprovveduti. Però è anche vero che Polaris Dawn non è una semplice gita fuori porta. Perchè gli obiettivi della missione sono diversi, e tutti di una certa importanza per il futuro. Quali sono?
Ecco cosa c’è in programma:
- La prima passeggiata spaziale commerciale: Perché limitarsi a guardare lo spazio da dietro un finestrino quando puoi fluttuare come in Gravity? (spero non esattamente come nel film, chiaramente);
- Test di nuove tute spaziali: Perché anche nello spazio la moda conta. No, scherzo: è questione di “abitabilità” e di funzioni: sono tute, queste, che potrebbero un giorno essere indossate sulla Luna.
- Comunicazioni laser con Starlink: Perché anche gli astronauti vogliono un buon Wi-Fi per postare sui social.
- Ricerche sulla salute umana nello spazio: Perché le conoscenze di un ambiente come quello dello spazio non bastano mai.
- Nuovo record di altitudine: Polaris Dawn
punta a raggiungere un’altitudine di circa 1.400 km.Per darvi un’idea, è come se stessero per battere il record del mondo nel salto in alto, ma invece di saltare qualche centimetro in più, aggiungessero un paio di centinaia di chilometri. L’ultima volta che qualcuno è andato così in alto, c’era ancora la disco music.
Più di tutto, comunque, ciò che rende Polaris Dawn una missione davvero epocale è che sta aprendo le porte dello spazio al settore commerciale. È come se stessimo passando dall’era dei viaggi in transatlantico all’embrione di quella dei voli low-cost, ma su scala cosmica.
I rischi: Polaris Dawn non è esattamente una passeggiata nel parco
Nonostante l’entusiasmo e la mia vena insolitamente comica (leggi: cringe) di questo articolo, non dimentichiamoci che stiamo parlando di mandare esseri umani in un ambiente estremamente ostile. Se Polaris Dawn avrà successo, potrebbe segnare l’inizio di una nuova era in cui lo spazio diventa accessibile non solo ai governi e ai miliardari, ma potenzialmente a un pubblico molto più ampio. È un segnale che le regole del gioco stanno cambiando.
Polaris Dawn rappresenta l’inizio di un futuro in cui lo spazio non è più il dominio esclusivo di pochi eletti, ma una nuova frontiera aperta all’esplorazione commerciale e, potenzialmente, a tutti. Magari un giorno sarete voi, o i vostri figli, a fare questa “gita” straordinaria. Io passo, soffro di vertigini. Vi seguirò da qui facendo qualcosa di più modesto. Che ne dite di un giro sulla ruota panoramica?