C’era una volta un tempo in cui, per una consulenza oncologica specialistica, dovevi fare le valigie e attraversare il paese: quel tempo sta per finire. Sarà lo specialista a venire da noi, sotto forma di un ologramma a grandezza naturale: non siamo ancora al livello del Dottore di Star Trek Voyager (lo ricordate?), ma ci stiamo avvicinando. Le cure oncologiche stanno entrando in una nuova fase, e sono qui per raccontarvela.
La telemedicina del terzo millennio
Dimentichiamoci per un attimo delle videochiamate pixelate e dei consulti telefonici. La Proto Inc, un’azienda di Los Angeles, ha deciso di portare le cure oncologiche nel XXI secolo con una “scatola magica” chiamata Epic. Qualcosa di simile alla tecnologia sviluppata da PORTL a partire dal 2020.
Immaginate di entrare in una stanza d’ospedale e trovare un gigantesco schermo alto 2 metri. All’improvviso, si accende e (puff) appare un oncologo, a grandezza naturale, come se fosse lì con voi. Potete parlargli, vederlo muoversi, persino notare le sue espressioni facciali. È come avere un fantasma molto utile (e altamente qualificato) nella stanza.
Da Hollywood alle corsie d’ospedale
Ma da dove viene questa tecnologia degna di un film di fantascienza? Beh, in un certo senso, viene proprio da lì. David Nussbaum, il fondatore di Proto, ha sfruttato la sua esperienza nel creare ologrammi giganti per concerti, anteprime di film e sfilate di moda e l’ha applicata al mondo della medicina.
E (scusate se faccio sempre l’avvocato del diavolo) come la mettiamo con i dati sensibili che riguardano i pazienti e le loro cure oncologiche?
Non abbiamo affrettato le cose: sapendo che aiutare i fornitori di assistenza sanitaria avrebbe comportato importanti questioni di privacy, abbiamo fatto un serio investimento ingegneristico e ottenuto le nostre certificazioni di sicurezza in modo che le persone possano fidarsi che le loro comunicazioni sono sicure.
David Nussbaum, CEO Proto Inc.
Traduzione: il vostro oncologo olografico non si trasformerà improvvisamente in un hacker malvagio. Forse.
Cure oncologiche con medici olografici, una speranza per le aree rurali
Ma perché tutto questo trambusto per la proiezione di un dottore? Pensate a tutte quelle persone che vivono lontano dai grandi centri medici. Per loro, una visita specialistica potrebbe significare un viaggio di ore, se non giorni (dipende dal Paese). Con questa tecnologia, invece, possono avere accesso ai migliori specialisti senza dover lasciare il loro piccolo angolo di mondo.
L’anno scorso, un’unità Epic è stata utilizzata per “teletrasportare” la presidentessa della Gallaudet University Roberta J. Cordano al Visual-Centric Teaching and Learning Symposium per interagire con i partecipanti usando il linguaggio dei segni. È stata in grado di vedere e interagire con la folla di fronte alla macchina olografica in tempo reale.
Oggi, ilWest Cancer Center and Research Institute di Memphis, negli USA, ha già installato un’unità Epic nella sua clinica di Paris. Il nome evoca la città delle baguette e della Torre Eiffel, ma è una piccola città del Tennessee con poco più di 10.000 abitanti. Date un’occhiata.
Il lato umano della tecnologia
Ora, so cosa state pensando. Qualche tordo sul social che commenta senza leggere gli articoli lo scriverà di certo. “Fantastico, un altro modo per rendere la medicina più fredda e impersonale, gne gne.” Ma aspettate un attimo. È chiaro a tutti che questa tecnologia potrebbe rendere le cure oncologiche più accessibili e per questo, in un certo senso, più umane e non meno?
Pensate a un paziente anziano che vive in una zona remota. Invece di dover affrontare un viaggio stressante e costoso per una consultazione di 15 minuti, può recarsi nella clinica locale e parlare con uno specialista come se fosse lì. Può fare domande, esprimere preoccupazioni, persino piangere se ne sente il bisogno. L’ologramma non giudica.
Il futuro è luminoso (letteralmente)
Mitch Graves, CEO di West Cancer, è entusiasta delle possibilità:
L’opportunità di vivere la nostra missione iniziata 45 anni fa, di fornire eccellenza clinica e di ricerca per tutti i pazienti oncologici, è ulteriormente migliorata con l’aggiunta dell’ologramma Proto.
In altre parole, stanno per dominare il mondo con un esercito di dottori olografici. Scherzo, ovviamente. Stanno sicuramente rivoluzionando il modo in cui pensiamo alle cure oncologiche e all’assistenza sanitaria in generale.
Cure oncologiche e dottori olografici: non è fantascienza, è il nostro presente
Se nel prossimo futuro, stando in una clinica vedrete un medico apparire dal nulla in un fascio di luce, non preoccupatevi. Non siete finiti in un episodio di Star Trek. È solo il futuro delle cure oncologiche che bussa alla porta. E, a differenza del vostro vicino rumoroso, questo è un visitatore che vorrete accogliere molto volentieri.
Perché, alla fine, non importa se il vostro dottore è fatto di carne e ossa o di pixel e luce. Ciò che conta è che voi riceviate le migliori cure possibili, non importa dove vi trovate. E se questo significa che il vostro oncologo può “teletrasportarsi” in una piccola clinica remota o perfino nella vostra stanza come un Jedi medico, be’, direi che viviamo in tempi interessanti.
Forse un giorno, come il grande Robert Picardo, qualcuno ci dirà sul serio: “Per favore, specifichi la natura dell’emergenza medica”. Per ora, accontentiamoci di un “Buongiorno, dottore” e godiamoci lo spettacolo. Il futuro delle cure oncologiche è qui, ed è sorprendentemente luminoso.