Vi siete mai chiesti fino a che punto può spingersi la ricerca di popolarità sui social media? Il fenomeno del chroming, che sta dilagando su TikTok, ci mostra il lato più oscuro e pericoloso di questa ricerca. Milioni di adolescenti stanno mettendo a repentaglio la propria salute e la propria vita per partecipare a una “sfida” che consiste nell’inalare sostanze tossiche comuni.
Quali sono le radici di questo comportamento? E cosa possiamo fare per proteggere i nostri giovani da questa pericolosa tendenza?
L’allarmante diffusione del chroming
Il chroming è diventato una preoccupante tendenza tra i giovani, alimentata dalla viralità di TikTok. Uno studio recente presentato durante la conferenza nazionale dell’American Academy of Pediatrics ha analizzato 109 video relativi al chroming sulla piattaforma, che hanno accumulato oltre 25 milioni di visualizzazioni. Contenuti promuovono l’inalazione di sostanze comuni come pennarelli indelebili, bombolette spray, smalto per unghie e diluenti per vernici.
La dott.ssa Keerthi Krishna, assistente di ricerca presso il Cohen’s Children’s Medical Center di New York, ha espresso grande preoccupazione:
Ciò che è particolarmente allarmante del chroming è l’uso di oggetti domestici quotidiani facilmente accessibili agli adolescenti. La natura nascosta di questi oggetti rende più difficile per genitori e insegnanti individuare il comportamento, aumentando significativamente il rischio di uso ripetuto e dipendenza tra gli adolescenti.
I pericoli nascosti dietro lo schermo
L’uso di inalanti può provocare danni cerebrali a lungo termine e persino la morte. Nonostante i rischi, più della metà dei video analizzati alludeva alla dipendenza, normalizzando un comportamento estremamente pericoloso.
TikTok ha cercato di affrontare il problema bannando termini di ricerca come “chroming challenge”, ma non è sufficiente: le piattaforme social dovrebbero fare di più per prevenire la diffusione di questi contenuti dannosi.
Un approccio comunitario
Il fenomeno del chroming ci ricorda per l’ennesima volta l’importanza di rimanere vigili e proattivi di fronte alle nuove sfide che l’era digitale pone alla salute e al benessere dei più giovani. Solo attraverso un approccio collaborativo e multidisciplinare possiamo sperare di proteggere efficacemente la prossima generazione da questi pericoli nascosti.
Cosa pensate possa essere fatto a livello locale per contrastare questa tendenza? Se avete esperienze o suggerimenti da condividere, come sempre siamo qui.