Le probabilità che gli alieni esistano sono molto più alte di quanto pensiate. Non lo dico io, ma oltre 1000 scienziati interpellati in quello che rappresenta il più grande sondaggio mai realizzato sull’argomento. Dimenticatevi i film di fantascienza e le teorie del complotto: questa volta parliamo di dati concreti, analisi rigorose e conclusioni sorprendenti che stanno facendo discutere l’intera comunità scientifica.
Quello che gli esperti pensano davvero sugli alieni
La nuova ricerca pubblicata sulla prestigiosa rivista Nature Astronomy ha finalmente fatto luce su una delle domande più affascinanti di sempre. L’86,6% degli astrobiologi intervistati concorda sul fatto che gli alieni esistano, almeno in forma basilare. E non è tutto: anche gli scienziati di altre discipline sono sulla stessa lunghezza d’onda, con un tasso di accordo dell’88,4%.
Questi numeri sono ancora più impressionanti se consideriamo che solo il 2% degli intervistati si è detto in disaccordo. Il restante 12% ha preferito mantenersi neutrale. Come direbbe Fox Mulder: “La verità è là fuori”, e a quanto pare la maggior parte degli scienziati ne è convinta. Il professor Peter Vickers dell’Università di Durham e i suoi colleghi hanno condotto questo studio (che vi linko qui) intervistando un totale di 1055 scienziati. Un campione decisamente rappresentativo.
Non solo microbi spaziali
Le sorprese non finiscono qui. Quando si parla di forme di vita “complesse”, il 67,4% degli esperti ritiene che esistano. E per quanto riguarda gli alieni intelligenti? Il 58,2% degli scienziati (non di gente che si mette il cappellino a cono fatto in pellicola di alluminio) crede che là fuori ci siano civiltà aliene.
Questi dati fanno riflettere: non stiamo parlando di semplici batteri spaziali, ma di potenziali forme di vita evolute. È come se la comunità scientifica ci stesse dicendo che l’universo potrebbe essere molto più simile a Star Trek di quanto pensiamo.
Gli scienziati tendono a pensare che la vita aliena esista, anche in forme più avanzate.
Perché gli scienziati sono così sicuri che gli alieni esistono?
La questione è puramente matematica, ovviamente. Non centra la querelle del Pentagono sugli UAP, o i droni nei cieli del New Jersey (a proposito: ne avete più sentito parlare?). Nel nostro universo esistono oltre 100 miliardi di galassie, ognuna con miliardi di pianeti potenzialmente abitabili. Anche se le probabilità che la vita si sviluppi fossero bassissime – diciamo una su un miliardo di miliardi – ci sarebbero comunque enormi possibilità che esista da qualche parte.
Non solo: abbiamo già identificato diversi ambienti abitabili nel nostro sistema solare. Le lune Europa ed Encelado nascondono oceani sotto la loro superficie ghiacciata, mentre Marte potrebbe ospitare forme di vita alcuni chilometri sotto terra.
Abbiamo diversi ambienti abitabili nel nostro sistema solare, inclusi gli oceani sotterranei delle lune Europa ed Encelado.
Un consenso davvero sorprendente?
Forse dovremmo essere sorpresi non tanto dall’alto tasso di consenso, quanto dal fatto che non sia ancora più alto. Con così tanti ambienti potenzialmente abitabili nell’universo, anche gli scienziati più scettici dovrebbero ammettere che le probabilità sono decisamente a favore dell’esistenza degli alieni. Come ha scritto il geofisico Edward Bullard nel 1975: “È più prudente stare zitti, sedersi sul recinto e aspettare con ambiguità diplomatica nuovi dati”. Forse quel 12% di neutrali sta semplicemente giocando sul sicuro.
Spazio, ultima frontiera
La ricerca ci dice una cosa fondamentale: non siamo più nel campo della fantascienza. Gli scienziati, persone notoriamente caute e scettiche, sono convinti che non siamo soli nell’universo. La vera domanda non è più “se” gli alieni esistono, ma quando li troveremo (forza, Vera Rubin!).
E mentre continuiamo a scrutare il cielo in cerca di segnali, forse dovremmo prepararci all’idea che un giorno, non troppo lontano, potremmo dover aggiornare i nostri libri di storia con il più importante “Primo Contatto” della storia dell’umanità. Sempre che non sia già successo, naturalmente. Ma questa è decisamente un’altra storia.
