Il nuovo metodo viene salutato come un’alternativa promettente ai trattamenti che coinvolgono la chirurgia e le radiazioni. Con ottimi risultati.
Un team medico ha sviluppato un metodo chiamato TULSA. Onde ad ultrasuoni, impulsi ecografici mirati per eliminare il cancro alla prostata interamente e con successo nel 65% dei casi con pochi effetti collaterali.
Il nuovo metodo, dettagliato in uno studio presentato all’incontro annuale della Radiological Society of North America (RSNA), potrebbe essere un’alternativa promettente alla chirurgia. Le speranze sono davvero incoraggianti.
Il cancro alla prostata
Il cancro alla prostata è il tumore più comune tra gli uomini, secondo solo al cancro della pelle. È anche la seconda principale causa di decessi per cancro tra gli uomini. Per questo la scienza studia nuovi, rivoluzionari metodi diagnostici e di cura.
I trattamenti tradizionali che coinvolgono la chirurgia e le radiazioni si sono dimostrati difficili a causa dei loro pesanti effetti collaterali. Forti rischi di impotenza, incontinenza o disfunzioni intestinali.
Rivoluzione ad ultrasuoni
Questa nuova tecnica evita i maggiori rischi legati al trattamento del cancro alla prostata facendo affidamento su un dispositivo a forma di bastoncino. Viene inserito nell’uretra e utilizza la risonanza magnetica per focalizzare precisi impulsi ad ultrasuoni sui tumori, riscaldandoli e distruggendoli. Le aree circostanti restano completamente intatte.
Il metodo minimamente invasivo, chiamato ablazione ecografica transuretrale guidata dalla risonanza magnetica (TULSA). È stato usato su 115 uomini che soffrivano di carcinoma prostatico localizzato.
Secondo i ricercatori, nell’80% dei casi la maggior parte dei segni di cancro alla prostata è stata eliminata. Tutti i segni erano scomparsi nel 65% dei casi dopo un anno.
Complessivamente non sono state segnalate complicanze intestinali. La maggior parte degli uomini ha visto ridotti i marker di antigene nel sangue per il cancro alla prostata.
Steven Raman, coautore dello studio e professore di radiologia e urologia presso l’Università della California a Los Angeles (UCLA), ha spiegato:
“È una procedura ambulatoriale con tempi di recupero minimi. Abbiamo riscontrato ottimi risultati nei pazienti, con una riduzione drammatica di oltre il 90% nel volume della prostata e bassi tassi di impotenza quasi senza incontinenza.“
Ci sono due cose davvero uniche su questo sistema TULSA. In primo luogo, puoi controllare con molta più precisione dove tratterai, preservando la continenza e la funzione sessuale.
In secondo luogo, puoi farlo sia per il cancro alla prostata diffuso che localizzato e per le malattie benigne, inclusa l’iperplasia benigna.”
TULSA è già stato approvato per uso clinico in Europa e ha ottenuto l’autorizzazione 510 (k) della US Food and Drug Administration per l’ablazione del tessuto prostatico a livello nazionale.
I ricercatori sperano che gli studi di follow-up supportino i risultati iniziali degli studi clinici.