Questo fine settimana Cina, Iran e Russia hanno iniziato le loro prime esercitazioni navali congiunte. Lo scenario è nell’Oceano Indiano e nel Golfo dell’Oman.
Gli esercizi di addestramento militare sono stati annunciati giovedì dal ministero della difesa cinese. Durante una conferenza stampa mensile, il portavoce del ministero Wu Qian ha dichiarato che la Cina avrebbe inviato il suo cacciatorpediniere missilistico guidato, lo Xining, per partecipare all’ esercitazione navale.
Durante la conferenza stampa Qian è stato attento a non intensificare ulteriormente le tensioni geopolitiche. Ha affermato che le esercitazioni “non sono necessariamente collegate alla situazione nella regione”.
Il vice ammiraglio Gholamreza Tahani della Marina iraniana ha affermato che si è trattato di un buon esempio di cooperazione tra l’Iran e i suoi alleati.
“Il risultato più importante di queste operazioni […] è il messaggio che la repubblica islamica dell’Iran non può essere isolata. Questa esercitazione navale mostra che le relazioni tra Iran, Russia e Cina hanno raggiunto un nuovo, alto livello. Una tendenza che continuerà nei prossimi anni,” ha detto Tahani.
Maria Zakharova del ministero degli Esteri russo ha affermato che le esercitazioni sono assolutamente pacifiche e legittime.
“Stiamo affrontando le questioni del mantenimento della stabilità nella regione, della sicurezza e della lotta al terrorismo. Questa cooperazione e interazione sono costruite sia su base bilaterale che multilaterale. Esclusivamente nel rispetto delle regole”.
La reazione degli USA
L’esercitazione navale ha attirato l’attenzione delle forze armate USA. Dopotutto le manovre si svolgono nel Golfo di Oman, una rotta commerciale chiave. Per precisare, rotta che il governo degli Stati Uniti è intenzionato a controllare.
Jonathan Eyal, direttore associato del Royal United Services Institute, ha dichiarato al Financial Times che questi esercizi rappresentano una dimostrazione di potere.
Un rappresentante del Dipartimento di Stato ha affermato che le esercitazioni “dovrebbero riguardare tutte le nazioni. Riformulo: tutte le nazioni interessate a salvaguardare la libertà di navigazione nella regione”.
Una coalizione guidata dagli Stati Uniti che comprendeva anche l’Arabia Saudita ha lanciato esercitazioni simili nel golfo solo pochi mesi fa.