Uber e Lyft hanno sempre respinto le critiche sull’inquinamento e sulla congestione del traffico, anche perché era difficile ottenere un indicatore esatto di quanto questi servizi contribuissero alle emissioni quotidiane. Un nuovo studio pubblicato oggi sembra avere una risposta più precisa a questa domanda.
Secondo la Union of Concerned Scientists, i viaggi di Uber e Lyft, i due colossi del trasporto “on demand” su strada determinano in media il 70% in più di inquinamento climatico rispetto ai trasporti che rimpiazzano.
Il report suggerisce che Uber e Lyft potrebbero ridurre queste emissioni con uno sforzo più concertato per elettrificare la propria flotta di veicoli o incentivando i clienti a fare corse congiunte. Anche perché la situazione è pesantemente deteriorata.
“Tuttavia, queste strategie da sole non affronteranno né gli aumenti dei chilometri percorsi dai veicoli né i crescenti problemi di congestione”, afferma il rapporto. “Affinché le corse contribuiscano a migliorare i risultati climatici e di congestione, è auspicabile che un’azienda come Lyft o come Uber trasporti persone con viaggi raggruppati ed elettrici”.
È un impegno gravoso, ma sia Uber che Lyft hanno mostrato la volontà di ridurre la loro impronta di carbonio. Anche perchè è evidente che il meccanismo non funziona, i costi per l’ambiente sono troppo alti. Finora, i loro bouquet includono l’introduzione di servizi di condivisione di biciclette e scooter, la pianificazione e la biglietteria integrata dei trasporti pubblici nelle rispettive app e programmi di incentivi per convincere i conducenti a passare alle auto elettriche.
Gli sforzi di Uber e Lyft
Lyft ha lanciato un investimento multimilionario per diventare un servizio di trasporto completamente privo di emissioni di carbonio attraverso l’acquisto di compensazioni di carbonio, mentre Uber ha iniziato a fornire incentivi in denaro ad alcuni conducenti in USA che usano veicoli elettrici.
Non basta
Nonostante questi sforzi, però, la stragrande maggioranza dei viaggi che si svolgono su entrambe le piattaforme di Uber e Lyft sono in veicoli a scoppio. Le aziende hanno provato a promuovere corse in comune, ma i clienti hanno mostrato riluttanza a condividere i loro viaggi. I loro sforzi per collegarsi meglio al trasporto di massa sono lenti. E i loro servizi di condivisione di biciclette e scooter sono soggetti alle normative locali e alle condizioni di mercato e in quanto tali possono essere inaffidabili.