Dimenticate lo spazio: gli oceani sono (per adesso) la vera frontiera. Anche dopo secoli di esplorazione, stiamo ancora solo grattando la superficie di ciò che vive negli abissi marini. Gli abissi marini sono per definizione luoghi con poca luce, pieni di fondali in cui vivono pesci e altri animali mostruosi, giganti o creature abissali di altro tipo.
L’ultima, recentissima spedizione subacquea al largo della costa dell’Australia occidentale, ha scoperto ben 30 nuove specie oltre a quello che potrebbe essere l’animale più lungo mai registrato.
La spedizione è stata condotta da scienziati degli istituti Western Australian Museum, Curtin University, Geoscience Australia, Scripps Institution of Oceanography e dello Schmidt Ocean Institute.
Nel corso di 20 immersioni e 180 ore di osservazione, il team ha esplorato i canyon Ningaloo nell’Oceano Indiano fino a una profondità di 4.500 metri.
Col robot chiamato ROV SuBastian, il team ha documentato una vasta gamma di creature negli oceani. Alcune sembrano essere specie nuove di zecca: in una sorprendente sessione di ricerca, il ROV ha individuato quello che sembra davvero un animale alieno. Si tratta di un idroide rosso brillante e gigante che superava di gran lunga il metro di lunghezza.
L’animale più lungo mai registrato negli abissi marini
E ovviamente tra le nuove specie scoperte c’è anche un nuovo esemplare di apolemia, che il team stima essere lungo fino a 47 metri. Questo lo renderebbe l’animale più lungo mai registrato: in confronto, la balena blu più lunga e i serpenti più lunghi arrivano entrambi ad “appena” 30 metri.
L’apolemia è un sifonoforo, che è essenzialmente una colonia galleggiante negli abissi marini, composta da minuscole creature chiamate zooidi. Ma ciò che è particolarmente affascinante dei sifonofori è che questi zooidi agiscono quasi come cellule in un organismo più grande. Hanno funzioni specializzate come catturare e digerire il cibo, la riproduzione e la propulsione.
Molte delle scoperte abissali della spedizione marina sono state recuperate e saranno esposte nel Western Australian Museum. Tutti i dati relativi alle osservazioni e alle raccolte sono disponibili al pubblico per essere studiati dagli scienziati.
Alcuni dei momenti salienti possono essere visti nel video qui: https://youtu.be/e_PyW3XHrw0
Fonte: Schmidt Ocean Institute.