Euromonitor ha pubblicato un nuovo report: lo studio identifica 6 temi che rimodelleranno beni e servizi di consumo dopo la pandemia di coronavirus.
Ho provato a riassumere in modo compatto queste sei piccole rivoluzioni nel futuro di beni e servizi, quasi come degli appunti mentali. Eccole:
Un passo oltre l’etica e la consapevolezza ambientale
Le aspirazioni sociali andranno verso un approccio olistico che crei benefici sociali, ambientali ed economici. Gli sforzi sulla sostenibilità dovranno coesistere con il primato dell’igiene e del servizio ai consumatori, anche quelli in difficoltà economiche.
L’hometainment e i nuovi consumatori esperienziali
Molte attività esterne verranno portate online, e queste esperienze virtuali dovranno necessariamente fornire lo stesso valore degli eventi dal vivo. La crescita di giochi e di esport online compenserà parte dell’assenza di eventi sportivi regolari. Le aziende di giocattoli si riposizioneranno come compagnie di intrattenimento.
Dove e come i consumatori compreranno
Il rapido passaggio agli e-commerce, al click-and-collect e ai canali direct-to-consumer (D2C) avrà una robusta accelerata. Specie i marchi D2C aumenteranno la consapevolezza e l’acquisizione di clienti attraverso una maggiore varietà di piattaforme.
Un nuovo wellness
I consumatori si concentreranno sul raggiungimento di una salute ottimale. La felicità diventerà una prospettiva commerciale tangibile. Il concetto di “casa come centro di salute” si rafforzerà man mano che i consumatori perfezioneranno le loro routine di pulizia e igiene a casa.
Innovazione e nuovo “core” delle aziende
L’efficienza e il valore aggiunto guideranno lo sviluppo dei prodotti. I marchi dovranno allinearsi con le necessità e le esigenze primarie dei consumatori. Il focus sarà su efficienza e costi. Il concetto di rapporto qualità-prezzo riprenderà quota, quello di obsolescenza programmata passerà da fastidioso accidente del mercato a turpitudine conclamata.
Che cosa è qui per restare davvero dopo il coronavirus?
Shopping online, vita “onlife”, meno spese discrezionali e più cura di sé. Spazio anche a strategie low cost, a patto che producano valore aggiunto. E non solo “profili bassi”: qualche consumatore “solido” continuerà a scegliere anche aziende tecnologiche “premium”.
Il futuro di beni e servizi sarà più maturo?
Visto da questo punto di osservazione, il futuro di beni e servizi post Covid-19 è sicuramente caratterizzato, come altri aspetti del mondo futuro, da maggior maturità sia nelle aziende che nei consumatori.