Alla #Maker Faire di Roma è stata presentata #Watly, #centralina hi-tech collegata anche al web, che consente di produrre energia e acqua pulita direttamente a casa. Watly è pensata soprattutto per essere usata in luoghi senza servizi, come i campi profughi, ma può essere applicata ovunque.
Le città del futuro, ad esempio, potrebbero non nascere in luoghi molto favorevoli, e dunque dovranno attrezzarsi tecnologicamente per sopravvivere. Watly è nato perché si voleva liberare l’utente dalle reti di distribuzione centralizzate, permettendo a tutti di produrre energia e acqua pulite. Il sistema si presenta come una X lunga 40 metri e larga 15, con le braccia coperte di tubi a vuoto per raccogliere il calore solare. Lì vengono potabilizzati per ebollizione fino a 5.000 litri di acqua salata o contaminata al giorno. E al centro di Watly c’è una tettoia fotovoltaica che produce fino a 120 chilowattora al giorno.
Inoltre, all’interno della struttura ci sono accumulatori elettrici, computer di controllo e apparati di comunicazione. Un vero e proprio centro di produzione, per permettere la formazione di nuove comunità umane in aree difficili, o per far fare il salto di qualità a villaggi che oggi sono senza elettricità, acqua potabile e internet.
Watly, però, costa sui 700mila euro, anche se con la fabbricazione in serie il costo crollerà.