In un solo giorno la Terra sperimentò lo scontro mancato con l’asteroide 367943 Duende e l’esplosione nell’atmosfera di un altro asteroide, col ferimento di oltre 1000 persone.
Era il 15 febbraio nel 2013, era il giorno in cui molti hanno realizzato che la Terra è una bolla vulnerabile.
Gli asteroidi sono una connessione diretta tra il nostro pianeta e lo spazio interplanetaroio. Crateri come il Barring in Arizona ce lo ricordano: i dinosauri si estinsero per l’impatto con un asteroide non lontano da lì.
Eppure da qualche parte nell’universo gli asteroidi possono portare anche la vita da un pianeta all’altro. Il mondo attende nuovi atterraggi sulla luna e poi su Marte, ma io dico: ricordiamoci degli asteroidi, ecco almeno 4 buoni motivi per farlo.
Possono anche ucciderci.
L’incidente di Chelyabinsk è stato ripreso da una camera car, prima di allora nessuno si era accorto della meteora. Per fortuna non si registrò nessuna vittima diretta dell’esplosione. La prossima volta potremmo non essere così fortunati. Idem per il recente incidente di Porto Rico, per fortuna senza conseguenze.
Restando solo agli asteroidi già conosciuti, c’è solo una sottile possibilità che possano scontrarsi con la terra nei prossini decenni.
Tra loro, 6 sono quelli con una traiettoria “antipatica” che possono colpirci nei prossimi 150 anni.
Possono contenere acqua
Gli astronomi dibattono sulle origini dell’acqua sulla Terra, su come possa essere arrivata miliardi di anni fa, portata da comete e asteroidi.
La sonda spaziale Dawn della NASA a visitato Cerere, il più grande asteroide conosciuto, trovando acqua sulla sua superficie. Non a caso la NASA stessa classifica Cerere come un “mondo oceano”.
Ci dicono come si è formato il sistema solare
La superficie degli asteroidi non risente di erosione come quella terrestre perché gli asteroidi non hanno atmosfera.
Questo vuol dire che i crateri sugli asteroidi si trovano in un perfetto stato di conservazione, presentando una perfetta fotografia di quanto possa aver attraversato il nostro sistema solare durante gli ultimi 4 miliardi di anni.
In altre parole gli asteroidi funzionano come vere e proprie “capsule del tempo” che ci parlano dell’universo.
Ci dicono come morirà il sistema solare
Tra 6 miliardi di anni fa, quando il Sole avrà sfruttato tutto il suo idrogeno inizierà a cambiare diventando una nana bianca. Si tratta di un ultimo stadio per una stella. Durante questa trasformazione il Sole si ingrandita fino a inghiottire Mercurio, Venere e forse anche noi.
Almeno 5 pianeti del sistema solare, però, sopravviveranno a questa trasformazione. E con essi diversi asteroidi.
È chiaro dunque che l’analisi di asteroidi provenienti da altri punti dell’universo può dirci molto della loro interazione con altre nane bianche, e sul processo di “spegnimento” che caratterizza i sistemi stellari. Potranno però anche dirci tanto dei luoghi ideali ad ospitarci quando avvieremo una colonizzazione spaziale.