Ricordate le ore che abbiamo trascorso ogni giorno facendo i pendolari? Che fosse per andare in ufficio, al nostro ristorante preferito o in riva al mare, per vedere il nostro tanto amato posto al tramonto?
Sembra un secolo fa.
Lavorando a Napoli, con un ufficio nella centralissima via Toledo, la mia esperienza di un tragitto era uno shock sensoriale.
Le persone che accalcate, il soffio di quell’aria mite che si incunea attraverso i corpi, la cacofonia degli amici che si salutano. Gli annunci del servizio pubblico, il tizio con l’organetto fuori dalla stazione, i venditori ambulanti nel mercato della Pignasecca. Un mondo.
È un anno e mezzo che vivo nell’isolamento e nella quiete dei mobili di casa, e non credo di poter salire ancora su un treno senza avere i brividi.
Commute, la sedia da ufficio senza ufficio che sostituisce l’ufficio
Per dare a me e a chi vuole la sensazione di lavorare dall’ufficio mentre si lavora da casa, il designer Andrew Mangelsdorf ha creato la sedia Commute.
Il nome “sedia da lavoro” aiuta letteralmente a creare una barriera tra una casa, la propria casa, e uno spazio di lavoro.
Progettare un ufficio in casa è un lusso che non tutti possono permettersi: spesso trasformiamo la nostra camera da letto in uno studio e il tavolo da pranzo in una scrivania per il giorno.
Due configurazioni
Con questa sedia ingegnosa, possiamo “viaggiare” con la mente passando da casa ad ufficio senza muoversi.
Commute ha delle spalliere che diventano vere e proprie barriere divisorie. La presenza di un tavolo girevole e una luce da tavolo completano la configurazione di una vera e propria postazione da lavoro.
Non è tutto: la sedia ha anche porte USB e contiene tasche profonde per contenere tutti gli accessori che servono durante il lavoro (compresi laptop, mouse e cavi).
Come è fatto l’ufficio da sedia
L’estetica di Commute è minimale: si adatta alla casa, e il tessuto interno beige funge da sfondo neutro professionale per le (tante) videocall su Zoom.
La natura versatile della sedia deriva dalla cerniera in metallo che sostiene le barriere-spalliere e inaugura, di fatto, il “pendolarismo domestico”.
Arriva per restare.
Desidero più che mai tornare a vedere i miei colleghi in ufficio da vicino. Lavorare spalla a spalla, mangiare insieme, lottare e gioire e ridere con loro.
Le cose sono cambiate, però. Perché per un bel po’ sarà ancora così, e perché lo smartworking è qui per restare.
In ogni caso, anche dopo la pandemia, per tempo di lavoro e relax una barriera dalle distrazioni servirá comunque. Mobili come questa sedia Commute venderanno, ne vedremo molti.
Personalmente, userei questo “ufficio da sedia” creato dal designer Andrew Mangelsdorf come angolo di lettura, per “chiudermi” nel meraviglioso mondo dei libri.