Il settore alimentare è uno dei principali responsabili del riscaldamento globale, nello specifico il consumo di carne. Diventare tutti vegani potrebbe essere una soluzione, ma dovremmo farlo tutti entro circa 10 anni, data in cui è fissato il punto di non ritorno secondo l’IPCC. In altre parole, siamo spacciati. Oppure no.
In Europa sono nate alcune organizzazioni che promuovono l’innovazione dell’agricoltura cellulare anche sul piano politico: tra queste l’organizzazione End The Slaughter Age. Ne parlo con il Presidente, l’attivista per i Diritti Animali e Ambientali Nicolas Micheletti.
Ciao Nicolas, com’è nata questa idea?
Ciao! Qualche anno fa ho iniziato a seguire un’alimentazione vegana dopo aver il documentario Cowspiracy, prodotto da Leonardo Di Caprio. Devastante. Da lì ho subito iniziato anche a fare attivismo in strada. Molto presto, però, mi sono reso conto che la maggior parte delle persone non vorrà mai abbandonare il consumo di carne. Così, nel 2016, ho deciso di buttarmi testa e piedi nella causa dell’agricoltura cellulare e della carne coltivata, l’unica soluzione che può accontentare tutti e salvare il pianeta e gli animali.
Dove promuovete in rete la “causa” dell’agricoltura cellulare?
Ho creato insieme ad altri attivisti delle pagine social chiamate proprio “Carne Coltivata”, dedite all’informazione su questa innovazione, costantemente presa di mira dalla disinformazione. Su Facebook ha tra i 7000 e 8000 follower. Non male per un prodotto che, secondo l’ultimo sondaggio di Coldiretti, è praticamente sconosciuto agli italiani. “End The Slaughter Age” è stato il passo successivo, l’ufficializzazione, se così si può dire, di questo movimento.
Che obiettivi si pone End The Slaughter Age?
Uno dei principali ostacoli all’ingresso della carne coltivata e più in generale dell’agricoltura cellulare è l’opposizione delle lobby della carne. Una opposizione che prosegue attraverso spinte politiche e diffusione di bufale, a volte ridicole: ad esempio quella di AssoCarni secondo cui questo prodotto sarebbe pieno di antibiotici. End The Slaughter Age intende remare nella direzione opposta, a partire dall’ottenere l’approvazione della carne coltivata dall’EFSA, l’organo europeo che sceglie cosa possiamo mangiare, recentemente impegnato ad approvare vermi, larve e coccodrilli. Per la carne coltivata, purtroppo, ancora nulla.
Stiamo lavorando anche ad un’Iniziativa dei Cittadini Europei con cui chiedere alla Commissione Europea un piano che preveda lo spostamento dei sussidi dalla distruttiva zootecnia all’agricoltura cellulare e dei surrogati vegetali. Il fine (graduale) è quello di abolire per sempre lo sfruttamento animale ed estendere le attuali leggi specifiche contro la crudeltà a tutti gli animali.
Abolire per sempre lo sfruttamento animale? Non vi sembra di chiedere un po’ troppo? Che fine faranno tutti quelli che lavorano nella zootecnia?
Il nostro piano da proporre alla Commissione Europea prevede anche un programma di ricollocamento per le persone che perderanno il lavoro a causa di queste misure. In realtà la carne coltivata arriverà lo stesso prima o poi, almeno noi chiediamo in anticipo di limitare i danni. Siamo consci che la maggior parte delle persone che lavorano nella zootecnia in realtà sono poverissime e disperate, spesso immigrati in nero. Noi non vogliamo lasciare vittime di alcun tipo.
In Italia ci sono sperimentazioni sull’agricoltura cellulare?
End The Slaughter Age collabora con la Fondazione Save The Chickens, la quale è nata proprio per finanziare start up italiane che possano creare uova vegan e carne coltivata, nello specifico di pollo, in quanto alternative vegetali capaci di riprodurre fedelmente il sapore del manzo esistono già, ad esempio la Beyond Meat. Non posso fare anticipazioni, ma vi assicuro che ci saranno novità interessanti anche nel nostro Paese prossimamente. Grazie per le risposte e buona fortuna!