Dopo aver “riflettuto” per più di 40 ore in sei giorni, i giurati del processo penale che la vedeva imputata a San José, in Califórnia, hanno dichiarato Elizabeth Holmes colpevole di quattro delle 11 accuse di frode agli investitori e ai pazienti dell’azienda.
Alla lettura del verdetto, la Holmes non ha avuto reazioni visibili. Si è seduta e in seguito ha abbracciato i membri della sua famiglia in prima fila. Ora rischia fino a 20 anni di carcere, anche se gli esperti legali affermano che la sua condanna sarà probabilmente inferiore.
Storia di un’incredibile messa in scena
Durante il processo federale i giurati hanno ascoltato oltre 30 testimoni chiamati dai pubblici ministeri. Ne è venuto fuori un quadro in chiaroscuro: Elizabeth Holmes è stata definita un’imprenditrice carismatica (e lo sembrava). Diversamente, non avrebbe potuto assicurarsi centinaia di milioni di dollari in investimenti per Theranos, la sua startup. Una startup che millantava una rivoluzionaria tecnologia per ricavare analisi dettagliatissime a partire da poche gocce di sangue, grazie ad un dispositivo medico che però non ha mai funzionato.
Quando la tecnologia di Theranos fallì, sostiene l’accusa, Elizabeth Holmes insabbiò tutto. Insistendo testardamente anche a costo di mentire e danneggiare anche gli utenti.
Elizabeth Holmes, la sua difesa
Elizabeth Holmes è rimasta sul banco dei testimoni per più di 20 ore per difendersi. Ha accusato tutti di tutto: compreso il suo ex fidanzato (ed ex vice) in Theranos, Ramesh Balwani, di abusi sessuali. Balwani, peraltro, avrà un processo separato per frode a partire dal prossimo mese.
Balwani, secondo la difesa della Holmes, sarebbe anche il responsabile delle previsioni finanziarie gonfiate con le quali Theranos ha ingannato gli investitori. L’accusa, d’altra parte, ha dimostrato che la Holmes aveva il pieno controllo delle operazioni della startup: non solo non ha frenato, ma ha aiutato a diffondere falsità sull’azienda.
Falsità che hanno tratto in inganno appassionati, utenti e investitori: tutto per tenere in piedi una finzione che forse viveva anzitutto nella testa della stessa Elizabeth Holmes. Il lato oscuro del talento.