La spesa non richiederà più viaggi multipli al negozio: è già realtà in alcune grandi metropoli del mondo. Quasi tutto l’immaginabile può essere consegnato a domicilio tramite app mobili e siti di e-commerce, spesso in poche ore. Anche le piccole imprese di commercio al dettaglio stanno cambiando rapidamente.
A causa delle molte sfide dell’epidemia, i negozi fisici sono stati costretti ad adattarsi rapidamente. I rivenditori fisici avevano precedentemente fatto affidamento sul traffico pedonale e sui clienti in negozio. Di improvviso hanno avuto bisogno di capire come connettersi anche a distanza con i consumatori che si trovavano a casa o comunque da remoto.
Ora, mentre alcune parti del mondo si riprendono dalla pandemia (o si adattano a una “nuova normalità” meno catastrofica), le auto a guida autonoma sono in arrivo. E potrebbero permettere alle aziende, anche nel commercio al dettaglio (i piccoli negozi di quartiere) di costruire attività ancora più sostenibili, efficienti e durature, dando loro nuovi metodi per connettersi con i clienti.
Il commercio al dettaglio in attesa del futuro
I rivenditori stanno capendo come investire per aggiornare i negozi. Tutta l’energia è concentrata sulla distribuzione. L’obiettivo? Portare le merci più vicino al cliente in modo che possa ritirarle o farle consegnare nel modo più conveniente possibile.
Stiamo vedendo questi cambiamenti accadere proprio ora. I ristoranti fast food stanno testando le postazioni drive-through, e intere facciate di negozi si stanno aprendo per permettere la circolazione se il tempo è bello. I clienti e il personale addetto alle consegne stanno raccogliendo gli ordini sul marciapiede o attraverso le finestre da asporto installate apposta.
I clienti che vogliono ancora toccare con mano gli articoli possono ancora farlo, seppure meno, e incoraggiati a cercare ulteriori scorte sul sito web del negozio. “L’idea di spazi interni super-densi non è più attraente”, dice Zachary Colbert, professore di architettura alla Carleton University.
In che modo queste tendenze, guidate dai veicoli autonomi, renderanno più facile per i clienti avere nuove e più convenienti esperienze di commercio al dettaglio? Le aziende a guida autonoma stanno già testando consegne pilota in diverse grandi metropoli americane. Che si tratti di un piccolo negozio indipendente che riempie ordini da inviare in modo indipendente, o di un cliente che richiede un veicolo a guida autonoma per portarlo a fare shopping in centro senza preoccuparsi del parcheggio, i negozi ne beneficeranno. Su entrambi i fronti: sia e-commerce che acquisti in negozio.
Anche l’architettura del commercio al dettaglio è in completa evoluzione
Per sfruttare appieno questi cambiamenti, i rivenditori dovranno anche considerare come riprogettare il layout fisico dei loro negozi dentro e fuori, dal ripostiglio sul retro fino alla cassa, allo showroom e persino allo spazio sul marciapiede. Avranno ancora bisogno di tanti parcheggi, se la maggior parte delle merci sarà distribuita come consegne, ritiri rapidi o traghettata da veicoli autonomi?
Una cosa è certa: anche il mercato immobiliare commerciale è destinato a grandi trasformazioni.
Anche prima della pandemia, gli esperti di marketing hanno subito pressioni per trasferire le esperienze del marchio in negozio al mondo dell’e-commerce, da una migliore esperienza utente online a processi semplificati per il ritiro e la consegna. Questa tendenza è solo accelerata nell’ultimo anno e mezzo. La metratura complessiva dei punti vendita al dettaglio si ridurrà. I rivenditori di grandi dimensioni stanno cambiando la loro superficie e molti di loro stanno ridimensionando.
Come cambieranno gli spazi dei negozi?
Secondo il Dr. Gurram Gopal, professore di ingegneria industriale presso l’Illinois Institute of Technology, ci saranno grandi conversioni. Tanti negozi di commercio al dettaglio oggi chiusi e spazi commerciali vacanti saranno convertiti in “mini centri di distribuzione” per grandi e piccole imprese.
Se oggi ordinate qualcosa attraverso il vostro sito di e-commerce preferito, molto probabilmente sarà trasportato da un enorme magazzino dalla periferia cittadina. Ma, si chiede Gopal, e se si potesse ottenere quella consegna ancora più velocemente da un centro di distribuzione più piccolo più vicino a casa?
Tale efficienza non aiuterebbe solo il consumatore, ma anche l’ambiente, riducendo l’energia spesa per trasportare le merci su una distanza maggiore.
Questa idea può essere ulteriormente rafforzata dalla guida autonoma, permettendo perfino al personale di consegna a bordo di concentrarsi sullo smistamento e sulla preparazione delle merci per la consegna, anziché sulla guida di grandi furgoni, sempre di fretta cantando e portando la croce.
Facciamo un ulteriore passo avanti: e se quel centro di distribuzione di quartiere più piccolo a un paio di isolati da casa nostra avesse anche in inventario i prodotti delle piccole imprese del quartiere? Un Mini Amazon locale. E se vendesse in anticipo il proprio inventario limitato? Tutto, dai prodotti da forno gourmet all’abbigliamento artigianale potrebbe essere venduto in questo modo. L’ordinazione avverrebbe tramite un’app per smartphone, quindi lo spazio precedentemente assegnato a registratori di cassa diventerebbe un’area di imballaggio e ritiro. “Il layout cambia per consentire alle persone di raccogliere e uscire facilmente”, dice Gopal. In questo modo, il negozio di quartiere ritrova un ruolo. La comunità e i negozi si supportano a vicenda. Il negozio diventa il collegamento. Sarà una simbiosi.
Prima della pandemia, le sale dei negozi occupavano fino all’80% di un negozio: il 20% era il magazzino, o il retrobottega. Nel post pandemia, nel commercio al dettaglio questo rapporto 80-20 potrebbe cambiare, perfino invertirsi.
Se o quando lo farà, potremo contare su veicoli autonomi che aiuteranno i rivenditori di tutte le dimensioni a portare le merci dalle vetrine dei negozi e dai centri logistici ai loro clienti.