Non sono tante le volte in cui mi trovo in completo disaccordo con le uscite di Elon Musk. Nell’ultimo anno è accaduto solo due volte: la prima, quando Musk ha vestito i panni del filosofo prêt-à-porter svilendo tutti gli sforzi di scienza e medicina per allungare la vita umana. “Meglio morire, c’è più ricambio“, la sua sintesi. Ne riparliamo quando sarà più vecchio.
La seconda volta in cui ho dissentito è stata questa settimana. In barba a un intero movimento mondiale di persone che stanno ridefinendo il loro rapporto tra lavoro e vita privata, Musk ha tagliato corto, mandando una mail ai suoi dipendenti Tesla. Una mail che diceva, in sostanza, “se volete continuare il lavoro da remoto e non tornare in ufficio, fate conto che vi siete dimessi”.
Una presa di posizione singolare e netta, che come spesso accade viene usata a pretesto dai dinosauri europei per affermare l’inutilità del lavoro agile e la bontà di perdere 3 ore di traffico per farne 8 in ufficio. Mai visione fu più miope.
Ma che c’è dietro l’uscita di Musk?
“Follow the money” era la celebre frase di un altrettanto celebre film con Dustin Hoffman e Robert Redford, “Tutti gli uomini del Presidente”. Segui i soldi e non sbagli mai.
Per questo è importante sottolineare un’altra mail di Musk inviata ieri ai dirigenti (non ai dipendenti) Tesla. Ne fa menzione Reuters in un ottimo articolo. Il succo della mail: Tesla deve sospendere le assunzioni in tutto il mondo e ridurre la sua forza lavoro di circa il 10%. Parliamo di quasi 10.000 dipendenti (pochi mesi fa un documento Tesla ha indicato poco meno di 100.000 dipendenti nel mondo). Nell’e-mail vista da Reuters, Musk dice di avere una “super brutta sensazione” sull’economia.
Non è la prima volta che Musk procede a questi repulisti. Ottobre 2017, dall’ufficio Tesla sparirono dai 400 ai 700 dipendenti. Giugno 2018, fuori il 9% della forza lavoro. Gennaio 2019, fuori circa il 7% della forza lavoro. Aprile 2020, altri licenziamenti e tagli di stipendio.
Il problema non è in ufficio, è fuori
Vale la pena di sottolineare, ai “tifosi” nostrani della catena alla scrivania dell’ufficio, che le dichiarazioni di Musk hanno poco a che vedere con la validità del lavoro a distanza. La loro origine è molto lontana da qui: potrebbe dipendere dal crollo delle criptovalute? Dogecoin, la “favorita” di Musk ha perso il 60% del suo valore, e anche Bitcoin (Tesla ne ha acquistati per 1,5 miliardi di dollari l’anno scorso) è in calo. O potrebbe dipendere dalla Cina, dove la chiusura della Gigafactory Tesla a causa del Covid avrà un impatto sulle consegne dell’azienda.
E dunque via al taglio dei costi (cioè delle persone, ultimamente è diventata quasi un’equivalenza) nonostante la domanda di veicoli elettrici superi ancora di gran lunga la produzione, e la stessa Tesla abbia registrato un profitto di oltre 3 miliardi di dollari nel primo trimestre 2022.
Intendiamoci: io adoro Musk, sta reinventando il futuro e mette a segno un successo dopo l’altro (a proposito, segnatevi la data del 30 settembre ed una parola: robot), ma ho proprio l’impressione che abbia tirato fuori questa stiracchiata lode all’ufficio solo per giustificare i licenziamenti. Non dovete mai dimenticare che si tratta pur sempre di un capitalista sfrenato, il più ricco del mondo. Un mondo nel quale se diventa cattivo uno come Musk, a vestire i panni dei “buoni salvatori” arriva un’altra multinazionale, mica la Croce Rossa.
E infatti arriva Microsoft.
L’esercito della salvezza
Giusto ieri (che tempismo!) Tiana Watts-Porter, Technical Recruiter di Microsoft, ha esortato i dipendenti Tesla a “fuggire” dalle catene dell’ufficio in un post Linkedin, poi cancellato.
“Qui in Microsoft e nelle nostre affiliate LinkedIn e GitHub offriamo TUTTE LE OPZIONI!”, sottolineava. Anche il lavoro da casa, offcourse.
Perchè è questo, signori, il prossimo terreno di scontro. Perchè le persone non sono un costo, ma un valore: e se nuove consapevolezze portano le persone meno presenti in ufficio, ugualmente presenti al lavoro ma più presenti nella vita familiare, questa è una tendenza.
Una tendenza che può ribaltare un ricatto atavico: quello del “se vai via, ce ne sono altri che prenderanno subito il tuo posto”.
Nossignore. Se mi vuoi per forza in ufficio, in questo caso, ci sono altre aziende che accetteranno il mio lavoro da remoto.
Non serve Musk per ribadire l’ovvio, si può fare anche senza ufficio
Nessuno propone che i dipendenti possano fare saldare industriali da casa, ma anche auto non significa solo lavorare alla linea di produzione. Ruoli come la progettazione e l’ingegneria utilizzano software informatici per sviluppare progetti e sistemi di veicoli, impiegando molte competenze diverse.
E vogliamo parlare di marketing, sviluppo aziendale, contabilità, risorse umane, finanza e una miriade di altri ruoli? Nessuno di questi ha bisogno PER FORZA di un ufficio fisico. Musk può decidere cosa fare della sua vita dall’alto dei suoi miliardi, ma è importante anche la vita di genitori, tutori, cittadini che hanno bisogno di un equilibrio nella loro esistenza.
Spero che Elon affronti questioni diverse la prossima volta che aprirà Twitter.