Nel 2021, l’uso di veicoli elettrici ha tagliato la domanda di circa 1,5 milioni di barili di petrolio al giorno. Si prevede che questo numero aumenterà con l’aumento delle persone che acquistano e guidano auto elettriche.
Queste conseguenze reali dell’adozione dei veicoli elettrici contribuiscono a confutare l’idea che i veicoli elettrici siano ancora una sorta di “tecnologia di nicchia” per il clima. La quantità dei barili di petrolio sostituiti dai veicoli elettrici è quasi raddoppiata nel corso di soli 6 anni.
Cosa tira di più: la top 3 dei “tagliatori” di petrolio
Secondo lo studio, che credo sarà particolarmente interessante per voi, i veicoli elettrici a due e tre ruote hanno rappresentato nel 2021 oltre i due terzi della riduzione della domanda di barili di petrolio. È ragionevole supporre che la maggior parte di queste auto sia ascrivibile alla categoria dei veicoli elettrici leggeri.
A seguire, dopo i veicoli elettrici in classifica si posizionano gli autobus elettrici, che hanno sostituito il 16% del petrolio totale, e dalle “classiche” autovetture, il segmento in più rapida crescita, che hanno spostato il 13%.
Barili nel precipizio
Con l’aumento dell’adozione di veicoli elettrici, la domanda di barili di petrolio continuerà a diminuire. A dispetto di tutto e tutti, anche dei venti di guerra, a meno che ovviamente non si trasformino in un conflitto mondiale su larga scala.
In sintesi, si tratta di una reazione a catena ormai innescata, e dalle dinamiche che la renderanno in poco tempo del tutto inarrestabile. Certo, poi i problemi saranno di altra natura (approvvigionamento energetico e gestione della rete in primis), ma la strada appare segnata.
Potete scaricare e leggere qui il rapporto completo, realizzato da BloombergNEF.