Avete di recente sentito parlare di “Revenge travel”? È un fenomeno iniziato con la riapertura delle frontiere dopo l’allentamento della morsa della pandemia di Covid-19. Dopo uno/due anni di chiusure, la voglia di muoversi e di viaggiare è diventata una vera e propria rivalsa.
Le cose non sono ancora sicure del tutto, ma nella nostra mente qualcosa è cambiato: speriamo per il meglio, se possibile prendiamo le precauzioni e ricominciamo a viaggiare. Anche sott’acqua.
Che ne dite del ristorante appena aperto a Lindesnes, in Norvegia? Tempismo perfetto, ha aperto proprio a ridosso del coronavirus. Ed ora ci si può andare/tornare: signore e signori, ecco a voi Under!
Under: nomen omen
Il nome (“Under” per ovvi motivi) è perfetto per un ristorante di questo genere. Ho una mezza idea che non si tratti di una steak house, ma qualunque cosa mi mettano nel piatto sarò rapito dal contesto: praticamente un acquario nel quale i pesci siamo noi. Progettato dallo studio di architettura e design norvegese Snøhetta, il ristorante Under è fatto per offrire un’esperienza straordinaria ai commensali e agli ospiti.
Non è un semplice posto “alternativo”, ma è il tentativo di integrare un luogo fisico ‘umano’ con la brulicante vita sott’acqua. L’obiettivo è fare in modo che gli animali marini convivano naturalmente con questa struttura. Alcuni potrebbero anche abitare il guscio di cemento come una barriera corallina artificiale.
La struttura sott’acqua ha una gigantesca finestra orizzontale larga undici metri e alta 3,4 metri da cui i commensali possono godere della splendida vista panoramica del fondale. Anche a digiuno (credo qualcosa dovrete pur ordinarlo) ci si può godere il panorama anche in condizioni avverse (Lindesnes è nota per il clima rigido), quando in superficie sono fulmini e tempeste.
Un monolite sott’acqua
L’edificio, lungo 34 metri e costituito da un’unica forma monolitica, da cima a fondo, ha degli interni che definire ‘zen’ è un eufemismo. Lo studio norvegese ha progettato un ambiente accogliente, elegante e moderno, rivestito in materiale naturale fin quasi a renderlo simile all’interno di un tronco d’albero.
La sala da pranzo può ospitare da 35 a 50 persone che possono gustare una cucina creata con ingredienti locali e ‘cattura sostenibile’. Che significa? Significa che il capo chef Nicolai Ellitsgaard guida una brigata di 16 cuochi che offre una cucina raffinata e basata… su ciò che ci passa davanti da quel finestrone.
In sintesi: mangiare in un ristorante sott’acqua in Norvegia sembra la destinazione perfetta per chi è alla ricerca di un’esperienza piuttosto “Revenge travel”. Se tanto mi dà tanto, sarà caccia alle esperienze ‘di riscatto’ turistico.
Se ci andate, fatemi sapere com’è.