Diversificare le nostre fonti di energia è fondamentale per ridurre la nostra dipendenza dai combustibili fossili, e una possibilità affascinante è quella di utilizzare batteri che generano elettricità. Gli ingegneri della Binghamton University hanno creato una biobatteria batterica a tre strati: contiene diverse specie di batteri che che assorbono la luce del sole e generano elettricità.
La ricerca è stata pubblicata sul Journal of Power Sources (e ve la linko qui).
Energia batterica
La biobatteria proviene da una lunga serie di progetti del professor Seokheun Choi, che da anni sperimenta batterie di carta a base di batteri. Ha dato loro le forme più disparate: dalle scatoline alle stelle. Un solo problema, comune a tutte le sue creazioni: la scarsa durata.
Per aumentare la longevità delle sue batterie batteriche, Choi ha pensato al classico “L’Unione fa la forza”. Realizzando biobatterie batteriche che combinano più specie in grado di “aiutarsi” a vicenda, il ricercatore ha immediatamente migliorato le prestazioni.
Come funziona il sistema?
I ricercatori hanno disposto tre strati di camere con batteri distinti. Lo strato superiore ospitava batteri fotosintetici. Questa sezione batterica assorbe energia dalla luce solare e produce molecole organiche che alimentano il “piano intermedio”.
La sezione batterica intermedia funziona un po’ come “filtro”: assorbe nutrimento dal settore superiore, lo arricchisce di alcune sostanze chimiche e poi lo ‘scarta’ a favore del “piano di sotto”.
Non c’è niente da fare: ovunque nella storia sembra che il lavoro più duro tocchi alla bas della piramide: l’elettricità è generata dai batteri nello strato inferiore, alimentati dal processo che avviene “ai piani alti”.
Prossimi passi
Choi si dice soddisfatto per la longevità ottenuta: la batteria batterica dura per settimane. Ora serve fare in modo che sia utile a qualcosa, però. Per farlo, la prima cosa da risolvere è la permeabilità della carta: le versioni future della batteria dovranno essere quantomeno in grado di galleggiare!
La sua ambizione a lungo termine, invece, è di renderla in grado di galleggiare sull’acqua e di autorigenerarsi se danneggiata. Staremo a vedere.