Erano i primi anni 2000 e gli Aqua impazzavano cantando “Life in Plastic is fantastic”. Sapevamo già che si trattava di ironia, ma non sapevamo che sarebbe diventato un film dell’orrore.
Eppure all’epoca nessuno si preoccupava più di tanto: venivamo via dai supermercati con chili e chili di buste pesanti, e il packaging sostenibile non era neanche pensabile. Oggi la sveglia è amara: 5000 miliardi di pezzi di plastica galleggiano già nei nostri fiumi ed oceani, e le industrie petrolchimiche producono 200 volte più plastica che negli anni ‘50 (fonte: National Geographic).
Per fortuna anche tecnologia e creatività evolvono, e sono molte le invenzioni che consentono di pulire la plastica che infesta il nostro pianeta. Eccone 4 che possono aiutarci a limitare i danni.
Interceptor, una super chiatta che raccoglie plastica da mari e fiumi
Ocean Cleanup ha creato un’invenzione che galleggia sui fiumi di tutto il mondo per raccogliere la plastica. Può recuperare fino a 50 tonnellate di plastica al giorno: la sua missione, molto intelligente, è quella di raccogliere i rifiuti prima che raggiungano i mari. Due case galleggianti sono già in funzione in Malesia, e i creatori sono alla ricerca di sponsor per mettere nei fiumi del mondo almeno 1000 “intercettori”. Se vi interessa approfondire, ne abbiamo parlato diffusamente qui.
Geneseas, il robot che aspira rifiuti e idrocarburi da porti, stagni e fiumi
Nel 2018, l’inventore francese Alan D’Alfonso Peral ha presentato una sorta di “aspirapolvere galleggiante autonomo” in grado di raccogliere i rifiuti in porti, stagni e fiumi. Il Recyclamer, questo il suo primo nome, può raccogliere 65 chili di rifiuti, e non solo plastica: anche lattine di alluminio e idrocarburi, filtrati utilizzando un “biotessuto” sviluppato dall’Università francese di Limoges. Da allora, qualche modifica ed anno dopo, ora si chiama Geneseas ed è il primo robot solare connesso in grado di recuperare contemporaneamente rifiuti solidi e idrocarburi, e viaggia nei porti di Brest o La Rochelle. Trovate tutti i dettagli sul robot Recyclamer a questo indirizzo.
Jenny, una struttura galleggiante per ripulire la grande Isola di plastica
La “grande isola di plastica”, anche nota come 7° continente, è un vortice di rifiuti di plastica situato nel Pacifico settentrionale, che occuperebbe circa 1,6 milioni di chilometri quadrati. Dentro ci sono ben 80.000 tonnellate di plastica ! È qui che finiscono i rifiuti dell’intero pianeta… Ancora una volta The Ocean CleanUp sugli scudi: “Jenny” è una struttura galleggiante, flessibile e a forma di U, posizionata sul 7° continente e trainata da due barche. La struttura cattura i rifiuti con una rete tesa, quindi questi rifiuti vengono scaricati in barche che li portano a terra, dove vengono riciclati. Trovate qui tutti i dettagli su Jenny.
Il setaccio a sabbia di Kenny Paton
Kenny Paton è un inventore eccentrico che crea gadget strani ma ben progettati: potete trovarli tutti sul suo canale Tiktok Paton Machines. Tra i tanti, c’è una sorta di setaccio che permette di recuperare le microplastiche trovate nella sabbia della spiaggia. Più facile da vedere che da spiegare, è un’invenzione che meriterebbe un passaggio di design industriale e la diffusione massiccia.