La Shiftall, una sussidiaria della Panasonic, ha creato un nuovo microfono che si attacca alla bocca, perfetto per urlare mentre si gioca in rete senza svegliare tutti quelli che ci circondano. Si chiama Mutalk, e da pubblicitario non lo trovo un gran nome, perchè a prescindere dall’utilità del gadget, questa specie di mordacchia sembra un incubo distopico.
Mutalk: vi va di parlarne?
Proviamo a essere razionali. Mutalk è proposto come un accessorio di gioco pronto per l’uso con la VR e il metaverso: una volta in giro coi nostri visori, parlare con altre persone in rete può creare problemi a quelle in carne e ossa che ci sono vicine. In linea teorica ci sta.
Nella pratica io non sono pronto ad indossarlo. Ha anche qualcosa di sadomaso che non mi prende particolarmente. Lo chassis si attacca al viso tramite delle cinghie (sono serio) che non sembrano interferire con cuffie o visori.
Dentro questa roba cosa c’è? Chiaramente un microfono, che capta e trasmette la voce in modo estremamente naturale, e rileva quando viene indossato, attivandosi all’istante.
E gli utenti MUTI
Shiftall afferma che Mutalk può abbassare il volume del parlato in una stanza di circa 30 decibel, rendendolo non ascoltabile, o comunque non fastidioso. Ipotizza anche un’applicazione per le conversazioni lavorative in un ufficio con altri colleghi.
Io, scusatemi, non riesco a vederci che un aggeggio inquietante. Inquietante, mi ripeto. Abbinato ad un visore VR mi provoca addirittura claustrofobia: mi chiedo come si possa respirare indossando entrambi i device.
Ad ogni modo Shiftall ha anticipato questo prodotto per la prima volta al CES all’inizio del 2022 , e lo shop online del sito giapponese dell’azienda sta solo ora accettando prenotazioni per l’acquisto. Per altro non ci sono notizie in altri paesi diversi dal Giappone di un possibile lancio sul mercato.
Se tanto mi dà tanto, prima o poi vedremo “insonorizzatori” per la realtà virtuale. Contribuiranno a rendere più immersivo il metaverso, ma mi auguro non siano in questa forma.