Un team associato all’Università della California e a una società biotecnologica chiamata Amplifica ritiene di aver identificato la via di segnalazione che guida la crescita dei capelli per trovare nuovi modi di impedire alle cellule di smettere di produrre follicoli piliferi. In sintesi: invertire la caduta dei capelli.
Gli esperimenti con i topi, come dettagliato in un nuovo articolo pubblicato sulla rivista Developmental Cell il mese scorso (ve li linko qui), sono stati promettenti. I topi sono stati geneticamente modificati per attivare in modo permanente il percorso di segnalazione della crescita dei capelli.
Risultato? Niente caduta dei capelli, ma ricrescita.
Un primo passo, ma da gigante
Le attuali opzioni di trattamento per invertire la caduta dei capelli (farmaci per la crescita, trapianti o strani aggeggi) sono invasivi, costosi o inefficaci. O tutti e tre insieme.
Facendo seguito a ricerche simili di un altro gruppo fatte nel 2020 (ne ho parlato qui), il team ha usato il sequenziamento dell’RNA per cercare l’ago nel pagliaio. E ha trovato una molecola chiamata SCUBE3, che sembra hackerare i follicoli per produrre nuovamente capelli. Topi cui sono stati modificati i geni per esprimere questa molecola hanno avuto una crescita immediata, anche da follicoli piliferi umani innestati sulla loro pelle.
Il futuro? Una sola puntura e addio caduta dei capelli
C’è molto lavoro da fare prima che il trattamento possa essere usato sulle persone. Ma il professore dell’UCLA (e direttore scientifico di Amplifica) Maksim Plikus ne è certo: il futuro sarà un semplice trattamento per indurre a funzionare SCUBE3. E sarà simile ad una piccola punturina estetica, come quelle di Boston.
La molecola verrebbe semplicemente iniettata nel cuoio capelluto a meno di un millimetro nella pelle, dice Plikus. L’intera procedura richiederebbe meno di 20 minuti.
Due indizi fanno una prova: se due anni fa la via genetica alla cura della caduta dei capelli era una “terra straniera”, oggi non è più così. Questa opzione sembra quella giusta per affrontare un problema che affligge la maggior parte degli uomini e molte donne.
E lo può fare in modo molto meno invasivo, e molto più economico. Ne sentiremo ancora parlare.