Vast Space, startup fondata dal miliardario in criptovalute Jed McCaleb (patrimonio stimato: 2,5 miliardi di dollari), prevede di stabilire una stazione spaziale orbitante dotata di gravità artificiale.
McCaleb (non solo lui, ndr) immagina un futuro in cui milioni di persone vivranno in tutto il sistema solare. Dati gli sforzi di altre aziende nel ridurre i costi dei lanci, il tycoon californiano ritiene che il prossimo passo importante sarà la creazione di grandi strutture in cui le persone possano vivere e lavorare nello spazio.
“La Terra ha risorse limitate, ma nel sistema solare c’è una immensa ricchezza non sfruttata: così tanta energia e materia da supportare molte Terre”, dice McCaleb. “E poi l’umanità ha bisogno di una nuova frontiera. Non ne abbiamo una da un po’ di tempo. Senza una frontiera il mondo diventa un gioco a somma zero, e questo è dannoso per la psiche di una civiltà”.
Vast Space, potere ai piccoli
Le attività di Vast Space non avranno dinamiche molto diverse da quelle di una qualsiasi startup. Per questo, inizialmente le sue attività saranno finanziate dal facoltoso tizio che ha deciso di crearla.
E, sempre per questo motivo, a lungo termine avrà bisogno di investitori.
Oggi, comunque, Vast Space ha risorse sufficienti per partire: i “problemi” sorgeranno al momento di mandare (o più probabilmente assemblare) una stazione spaziale in orbita bassa. E con quelle caratteristiche, poi: la gravità artificiale stabile e continua non si crea in cinque minuti.
Per questo la più grande sfida a breve termine di Vast è costruire un team di ingegneri di livello mondiale in grado di affrontare qualsiasi problema. La sua vita o la sua morte dipenderanno letteralmente dalla qualità del suo team di ingegneri.
Stazione spaziale a gravità artificiale, le incognite da affrontare
La partenza di Vast Space non è male. Tra i 20 dipendenti attualmente in forza alla startup c’è molta gente proveniente da SpaceX.
Dall’azienda di Musk sono arrivati l’ex vicepresidente per le strutture, i capo ingegneri per robotica, sistemi, propulsione. Daranno una mano a risolvere i problemi che ostacolano il “salto” degli umani nel sistema solare.
Primo fra tutti: l’impatto a lungo termine della microgravità sulla salute. Può essere davvero grave. Per questo Vast si concentra sulla creazione di una struttura rotante che crea una vera e propria gravità artificiale.
Di tentativi in giro ne ho visti tanti, ma tutti su piccola (o piccolissima) scala. Creare una roba del genere abbastanza grande da ospitare persone, gestendo e controllando il suo movimento di rotazione, deve essere improbo.
E i test? Giocoforza, quelli dei moduli vanno fatti nello spazio: quaggiù dovremmo fare i conti con la gravità terrestre.
Per questo non posso che fare un grande “in bocca al lupo” McCaleb. Che sia per vanità personale, per interesse economico o per passione, qualsiasi forte investimento che possa preservare la specie umana per le generazioni a venire è ben accetta.