Un alto funzionario della NASA ha dichiarato alla BBC che nei prossimi anni l’organizzazione spaziale americana non ha solo in mente l’obiettivo di riportare gli esseri umani sulla Luna, ma di farne vivere alcuni proprio lì.
Un traguardo che segnerebbe nuovi obiettivi storici per la civiltà, tutti “figli” delle speranze ambiziose che la NASA nutre per il suo programma Artemis.
Vivere sulla Luna entro il 2030
Howard Hu è la persona che sovrintende alla navicella spaziale Orion usata nel programma Artemis. E in un’intervista rilasciata alla BBC ha dichiarato che la NASA punta già durante “questo decennio” a portare esseri umani in permanenza sul nostro satellite.
Ci vorranno molti sforzi se l’obiettivo è proprio questo: la missione senza equipaggio Artemis 1 è stata lanciata questa settimana dopo mesi di ritardi. Nel volo di prova (che porterà all’orbita lunare) sono coinvolti 3 “manichini” che permetteranno di valutare l’esposizione alle radiazioni spaziali.
Imprevisti permettendo, tra poco più di un anno (nel 2024) Artemis 2 porterà gli esseri umani nell’orbita lunare, e un anno Artemis 3 altri esseri umani metteranno un piede e una bandiera sulla Luna ancora una volta. 2025, insomma, come nuovo anno zero. Da lì a una base lunare quanto passerà?
E più in là ancora, nel cammino degli esseri umani verso Marte?
Gli esseri umani non mettono piede sull luna dalla missione Apollo 17. Era il 1972, e non ero ancora nato.
Il mastodontico programma Artemis (dal costo stimato in 93 miliardi di dollari) è in piedi da anni con l’obiettivo di stabilire una presenza umana sulla luna prima dei viaggi su Marte.
Hu ha detto alla BBC che un obiettivo principale sarà esplorare il polo sud della luna per determinare se c’è acqua lì. Elio-3, Acqua e Regolite possono essere i 3 pilastri che fonderanno l’esplorazione umana del cosmo, a partire dal pianeta rosso.
E quando la capsula Orion della missione Artemis 1 tornerà sulla Terra (o, se preferite ammarerà nell’oceano) il prossimo 11 dicembre, sarà già tempo di pensare al dopo.
La nuova corsa spaziale, più aperta che mai
Il rinnovato interesse per le missioni spaziali ha scatenato una nuova corsa allo spazio, non più solo pubblica, anzi: con massicce iniezioni di danaro e attività private.
Tralasciando Elon Musk e la sua SpaceX già coinvolta anche in questi mesi importanti, anche il fondatore di Virgin Galactic, Richard Branson, ha visitato lo spazio l’11 luglio scorso anno. Pochi giorni dopo, il 20 luglio, anche Jeff Bezos, fondatore di Amazon e Blue Origin, è salito lassù.
Chissà se questa competizione ci farà davvero bruciare le tappe, non solo il carburante, per piantare sulla Luna anche la prima “casa” degli esseri umani.