Passare a un mondo di energia sostenibile e pulita non è un auspicio: è una cura. La Terra è già scossa dai primi bruschi cambiamenti climatici, serve invertire il trend della nostra avidità perché non abbiamo più molto tempo per fare ammenda.
Le energie rinnovabili sono la prima speranza per mitigare l’azione del cambiamento climatico antropocentrico. Per questo, migliaia di aziende nel mondo lavorano per migliorare l’efficienza delle tecnologie di produzione di energia da fonti pulite. Una di loro ha progettato una rete di impianti solari galleggianti che seguono il Sole durante il giorno.
Impianti solari che cercano la luce
SolarisFloat è una società portoghese specializzata in energia solare. Ha sviluppato Protevs, un prototipo di parco solare galleggiante i cui pannelli durante il giorno si muovono per seguire il Sole e sfruttare al meglio i suoi raggi.
I pannelli bifacciali ruotano su due assi con sensori meccanici, consentendo un maggiore assorbimento della luce solare e aumentando l’efficienza.
L’idea di costruire isole di impianti solari galleggianti su specchi d’acqua nasce dall’esigenza di evitare il consumo di suolo per ottenere energia pulita. Paesi come Giappone o Gran Bretagna, isole che devono gestire con intelligenza le loro terre, potrebbero trovare perfetta questa soluzione che non intacca né l’agricoltura né la riforestazione.
L’ultima installazione, nel lago Oostvoornse Meer (in Olanda) è coperta da 180 di questi pannelli solari mobili, con una capacità installata totale di 73 kilowatt di potenza di picco (kWp). Una quantità piccola per un mondo vorace come il nostro, ma è un segnale: questi impianti solari stanno affermandosi, e ne vedremo sempre di più.
I vantaggi degli impianti solari galleggianti
Anzitutto, la collocazione. I pannelli di questi impianti solari possono sfruttare come refrigerante naturale lo specchio d’acqua su cui sono adagiati, evitando di surriscaldarsi troppo (cosa che riduce la loro efficienza).
Al contempo, la ridotta temperatura dell’acqua sotto il parco solare scoraggia la crescita di alghe tossiche, favorendo la conservazione degli ecosistemi acquatici. Infine, riduce l’evaporazione degli specchi d’acqua. Uno studio pubblicato su Science, che vi linko qui, mostra riduzioni fino al 42%.
La accendiamo?
Thomas Reindl, vice amministratore delegato del Singapore Solar Energy Research Institute (SERIS), ne è straconvinto. “Quella degli impianti solari galleggianti,” dice, “è un’opzione abbastanza nuova, ma ha un enorme potenziale a livello globale”.
Lui e i suoi colleghi sono consapevoli delle sfide che comportano progetti di questo tipo. Tuttavia, sostengono che basterebbe coprire solo il 10% della superficie di laghi e dighe nel mondo per superare di molto l’energia generata da tutti gli impianti solari presenti oggi sulla terraferma.
Le opportunità che offre una soluzione del genere possono essere la chiave per affrontare i problemi che affliggono alcune regioni in cui la terra e l’acqua scarseggiano.
Servirà lavorare sodo. Bisogna rendere sempre più accessibili i costi di produzione e installazione di questi impianti solari, e studiare eventuali effetti negativi sugli ecosistemi.
Fino ad oggi, però, non sono emersi.