Il piano nazionale per la banda ultralarga è un progetto nato nel marzo del 2015 con lo scopo di diffondere Internet veloce su tutto il territorio nazionale. Nel corso del 2021 il piano ha subito importanti aggiornamenti, che hanno potuto essere integrati grazie al sostegno economico dato dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza meglio conosciuto come PNRR.
Non è un caso che sempre più spesso le compagnie telefoniche propongano offerte internet legate alla banda larga e, se il tuo operatore telefonico non si è ancora fatto avanti con nuove allettanti proposte, è possibile che nella tua zona non ci sia ancora una copertura adeguata. Tuttavia, può anche accadere che sia il tuo operatore telefonico a non essersi ancora del tutto uniformato alla nuova rivoluzione del web, in questo caso è bene sapere come cambiare gestore telefonico fisso tra quelli presenti sul mercato e assicurarsi un’ottima offerta legata alla banda ultralarga.
Sapere come cambiare gestore telefonico fisso, infatti, è fondamentale per poter usufruire dei nuovi servizi che sono già arrivati o che stanno per arrivare a rivoluzionare non soltanto il modo di navigare sul web, ma anche la qualità di vita, sempre più semplificata dalle nuove tecnologie.
Intanto, continuiamo a parlare degli step che l’Italia sta compiendo per diventare totalmente tech.
Il piano BUL italiano
Mentre l’Europa ha iniziato il suo percorso verso la banda ultralarga nel 2010, l’Italia ha iniziato ad avviarlo nel 2015 sotto l’egida del Governo guidato da Matteo Renzi. Il piano prevede di diffondere la banda ultralarga sul territorio italiano in modo da potenziare la rete delle telecomunicazioni, esattamente come stabilito dall’Agenda Digitale Europea.
Il primo passo nella svolta Digital è stato quello di indire una gara pubblica per la costruzione e gestione della rete a banda ultralarga. I lavori sono stati avviati in determinate zone e proseguono incessantemente per raggiungere una serie di obiettivi, che vedremo fra poco, alcuni dei quali hanno fissato la loro deadline per il 2026.
Il piano prevede di attuare una serie di interventi mirati alla costruzione di una serie di reti di comunicazione, messe a disposizione degli operatori telefonici, per poter dare agli utenti un’offerta completa basata su una connettività che tocchi i 30mbps nelle “aree bianche”, ovverotutte quelle aree in cui gli operatori telefonici non investono e che richiedono l’intervento diretto da parte dello Stato.
Inoltre, il piano prevede una serie di azioni che elenchiamo nel successivo paragrafo.
Gli obiettivi strategici per un’Italia a banda ultra larga
Tra gli obiettivi strategici previsti dallo Stato, da raggiungere entro il 2026, oltre alla copertura delle aree bianche troviamo:
- Il piano Italia 5G: un piano pensato per incentivare lo sviluppo e la diffusione delle reti 5G;
- Il piano Italia a 1 giga: che mira a raggiungere un obiettivo di connettività ad almeno 1 Gbps in download e 200 mbit/s in upload entro il 2026;
- Il piano scuole connesse: il cui obiettivo è quello di garantire l’accesso alla banda ultralarga a tutte le scuole presenti sul territorio;
- Il piano sanità connessa:come per le scuole, la promessa è quella di garantire la banda ultralarga a tutte le strutture sanitarie nazionali;
- Il piano per le isole minori:qui lo scopo è quello di fornire alle isole minori un collegamento in fibra ottica alle isole di Capraia, Salina, Savignana, Alicudi, Panarea, Filicudi, Stromboli, Linosa, Lampedusa, Ventotene, Ponza ecc.;
A questi interventi se ne affiancano altri con le stesse finalità, ma anche precise strategie pensate per il sostegno al fabbisogno di internet banda ultralarga, emesse sotto forma di voucher.