Non c’è un tema più divisivo del cambiamento climatico. Un fenomeno così totalizzante da rivestire quasi tutti gli aspetti del nostro vivere, e su più cardini. Quello spaziale, perchè riguarda il pianeta a tutte le sue latitudini, e quello temporale, perchè ha nodi da sciogliere nel passato, nel presente e nel futuro.
Per chi dovesse stupirsi del fatto che c’è già chi quasi 200 anni fa ci mise in guardia eppure siamo ancora qui a polemizzare, sappia che è una cosa del tutto ovvia. C’è un forte dibattito sul cambiamento climatico perché si tratta di una questione complessa e controversa: le divisioni tra chi crede sia possibile sconfiggere il cambiamento climatico e chi crede non sia possibile sono dovute alla diffusa incertezza sulla portata e sui tempi di tali cambiamenti, nonché al ruolo dell’uomo nella loro esistenza.
Ho raccolto in giro due liste di “pro” e “contro”.
Sconfiggeremo il cambiamento climatico perchè:
- La consapevolezza del problema del cambiamento climatico sta crescendo a livello globale, il che spingendo nazioni, aziende e persone a ridurre le emissioni di gas serra.
- L’aumento dell’uso di fonti di energia rinnovabile, come il sole e il vento, sta contribuendo a ridurre l’uso di combustibili fossili, una delle principali cause del cambiamento climatico.
- I progressi tecnologici stanno rendendo le fonti rinnovabili sempre più efficienti ed economicamente competitive rispetto ai combustibili fossili.
- La riduzione dei livelli di inquinamento atmosferico a livello locale migliora via via la salute delle persone e riduce i costi sanitari dell’esposizione a lungo termine all’inquinamento.
- Le iniziative internazionali, come gli accordi di Parigi, promuovono la cooperazione globale per affrontare il cambiamento climatico e sviluppare soluzioni sostenibili a livello globale.
Non lo sconfiggeremo a causa di:
- Mancanza di volontà politica e finanziamenti adeguati per implementare soluzioni efficaci all’aumento di temperatura e all’innalzamento degli oceani.
- Negazionismo e resistenza da parte di alcuni governi e industrie a cambiare le proprie pratiche dannose per l’ambiente.
- Difficoltà a coordinare l’azione globale prima che sia troppo tardi e a raggiungere un accordo internazionale vincolante sulla riduzione delle emissioni.
- Dipendenza delle società e dell’economia dalle fonti fossili e dal consumo eccessivo di risorse naturali.
- Inerzia del sistema climatico e difficoltà a prevedere con esattezza gli effetti delle nostre azioni sul cambiamento climatico.
Voi che idea avete? Oggi ho fatto l’arbitro, limitandomi solo a presentare (e a linkare gli spunti). Siete schierati con il #teamcelafaremo o con il #teamsiamospacciati? Fatemi sapere.