Se avete mai avuto a che fare con il colesterolo (non è questione di “se”, a pensarci bene, ma di quando) sapete sicuramente che c’è quello buono e quello cattivo. Quello cattivo, anche noto come colesterolo LDL, è prodotto dal fegato e può accumularsi nelle arterie. Aumenta il rischio di malattie cardiache, e quindi della principale causa di morte al mondo.
Inutile dire che tutti, dai pazienti ai laboratori, si affannano da tempo per trovare soluzioni: ce ne sono tante, ma nessuna sembra ottimale. Anche l’Inclisiran, attualmente il farmaco al centro dell’attenzione mondiale, ha principi che non ne permettono l’adozione di massa. Certo, l’attività fisica aiuta. Certo, anche la dieta è responsabile in parte (il 15% o il 20%) del colesterolo cattivo. Sul resto, però, ci sono anche persone che non possono semplicemente farci nulla. Per fortuna, la ricerca va avanti: e oggi potrebbe aver trovato una risposta efficace.
MK-0616, un killer di colesterolo cattivo?
MK-0616 è un inibitore di PCSK9, un enzima coinvolto nell’omeostasi del colesterolo. Nella fase 2 degli studi clinici, in doppio cieco, il team di ricerca ha arruolato 381 adulti. Tutti i soggetti avevano una malattia cardiaca diagnosticata o fattori di rischio più alti livelli di colesterolo cattivo LDL. I risultati (pubblicati sul Journal of the American College of Cardiology, ve li linko qui)? Questo farmaco ha ridotto i livelli di colesterolo cattivo LDL fino al 60%. È una riduzione davvero notevole. Oserei dire decisiva.
Prospettive molto interessanti
Lo sviluppo di MK-0616 porta con sé molti fattori davvero positivi, che fanno ben sperare. Anzitutto, il farmaco può essere prodotto attraverso un farmaco in pillole. Questo lo rende molto più comodo (e potenzialmente economico) rispetto alle iniezioni che al momento sono necessarie per altri farmaci contro il colesterolo cattivo che agiscono su PCSK9. Altro dato sorprendente: MK-0616 funziona anche a dosi molto più basse rispetto ad altri farmaci. A dosaggio inferiore produce una riduzione media del 40% di LDL, e con effetti collaterali parecchio limitati (anche se bisogna andarci con i piedi di piombo. A questo servono le altre fasi di sperimentazione).
In generale, questo farmaco rappresenta un passo avanti significativo nella lotta contro il colesterolo cattivo e le malattie cardiache. Potrebbe aiutare a ridurre il costo delle terapie con inibitori PCSK9 e aumentare l’accesso ai pazienti che ne hanno bisogno. Mi auguro di sentire presto ulteriori sviluppi su questo farmaco che sarebbe rivoluzionario.