Una patologia respiratoria in rapida diffusione potrebbe provocare un Olocausto in meno di due giorni.
Il mondo non è preparato ad una pandemia. Questo è l’esito del primo report di un laboratorio dell’OMS, che stila i numeri di una débâcle planetaria. Sul piano umano (80 milioni di morti in meno di 36 ore) ed economico (perdita del 5% del PIL mondiale).
“Se è vero che la Storia si ripete, ci aspetterebbe una minaccia terrificante, in grado di creare instabilità e insicurezza. Il mondo non è affatto preparato a questo scenario,” si legge tra le altre cose.
Il report incoraggia la creazione e il potenziamento di sistemi in grado di individuare e circoscrivere i contagi, in uno sforzo creativo per preparare il mondo a questa eventualità.
“Troppo a lungo abbiamo subito un misto di panico e oblio quando si presenta la prospettiva di una pandemia. Facciamo tutti i nostri sforzi solo quando c’è un pericolo imminente, salvo dimenticarcene subito dopo,” prosegue il report.
5 passi da compiere
Il report identifica cinque tipi in iniziative per contrastare il problema: investimenti di Stato. Organizzazioni più capillari. Sistemi di prevenzione in ogni paese. Coordinazione tra le varie nazioni ONU. Incentivi alla profilassi.
Se la Storia si ripetesse
Se il caso di una pandemia come l’influenza spagnola del 1918 accadesse oggi, stima l’OMS, provocherebbe un danno di circa 3 triliardi di euro, secondo stime della Banca Mondiale.
Se un contagio simile colpisse oggi, con una popolazione 4 volte più larga e viaggi frequenti da e verso ogni parte del mondo, le conseguenze catastrofiche andrebbero ben oltre il numero comunque altissimo di vittime. Una pandemia destabilizzerebbe le sicurezze nazionali, impatterebbe sull’economia e gli scambi. Riporterebbe le lancette della società indietro di molti decenni.
“Il mondo è in pericolo, ma siamo una comunità con gli strumenti per salvare se stessa e la propria economia. Abbiamo bisogno di azioni forti e concrete”.
Organizzazione Mondiale della Sanità