Immaginate di trovarvi su una grande nave da crociera, simbolo del progresso della civiltà umana. Tutto sembra procedere per il meglio, tra intrattenimenti, buffet e relax. Almeno per un bel po’ gli ostacoli, anche seri, vengono tutti superati. Finché, a un certo punto, la nave inizia a imbarcare acqua.
In breve tempo la situazione diventa drammatica: l’acqua sale velocemente e la nave rischia di affondare da un momento all’altro. Il panico si diffonde tra i passeggeri. C’è chi urla, chi piange, chi cerca di salvarsi come può.
Per evitare il disastro, l’unica soluzione è salire sulle scialuppe di salvataggio. Ma ci sono troppe persone e troppo poche scialuppe. Vi ricorda qualcosa? Jack!
Come decidere chi far salire e chi lasciare al proprio destino?
Questa situazione immaginaria può rappresentare plasticamente il rischio per il futuro della nostra civiltà. Un rischio posto dagli squilibri geopolitici, dall’avidità di una società turbo liberista basata solo sul profitto e l’affermazione, personale.
La “nave della civiltà” ha iniziato a imbarcare acqua negli eccessi della società capitalista, nell’esaltazione degli imperialismi, nella soggezione della scienza e della ricerca alle politiche industriali, nel predominio della finanza sullo Stato sociale, in tanti altri guasti cui dobbiamo mettere mano. E anche, non li tralasciamo, dall’utilizzo errato dei progressi tecnologici: in particolare quelli nel campo dell’intelligenza artificiale e della biotecnologia.
Ad esempio, nel campo della biotecnologia la capacità di modificare il codice genetico potrebbe portare risultati incredibili. Dal cibo editato geneticamente alla “resurrezione” dei Mammut, passando per la cura dei sintomi dell’invecchiamento, la sensazione è che tutto sia possibile. Anche conseguenze catastrofiche e irreversibili, se questa tecnologia sarà impiegata con intenti maligni. Così come una singola falla può far affondare una grande nave, un singolo “pulsante rosso” premuto da una persona potrebbe compromettere il futuro di intere generazioni.
Anche l’intelligenza artificiale genera nuove possibilità: salto tutte le componenti positive (potete trovarle in maggior parte nella sezione corrispondente di questo sito) ma anche nuovi rischi esistenziali per l’umanità, legati alla sua potenza e autonomia decisionale. Viviamo la sua fase embrionale, molte grida di allarme sono soltanto propaganda, ma bisogna comunque prepararsi a quando questi stravolgimenti entreranno davvero nel vivo.
Poche scialuppe per troppi naufraghi
Di fronte a questi rischi, come nell’esempio della nave che affonda, dobbiamo chiederci: come evitiamo che qualcuno prema il “pulsante rosso” che scatena l’Apocalisse? Come “salviamo” il maggior numero possibile di persone?
Purtroppo, al momento le “scialuppe” a disposizione sono poche rispetto ai potenziali “naufraghi”. Possiamo provare a limitare l’accesso alle tecnologie più rischiose, ma sappiamo che prima o poi qualcuno riuscirà a superare i divieti. Possiamo sperare che prevalga il buonsenso, ma sarebbe ingenuo affidarsi solo a questo.
Un salvataggio per la civiltà
Se vogliamo davvero mettere in sicurezza il futuro dell’umanità, l’unica soluzione è costruire una “scialuppa” abbastanza grande da contenere tutti i passeggeri della nave. Una scialuppa di salvataggio che sia anche in grado di ridurre il rischio che qualcuno, spinto dalla disperazione o dall’isolamento, finisca per compiere un gesto irreparabile.
Questa metaforica “scialuppa di salvataggio della civiltà” altro non è che una società più giusta ed equilibrata, che prenda davvero a cuore le esigenze di tutti. Una società dove regni la fiducia reciproca e non l’individualismo esasperato.
Utopia? No. C’è uno strumento concreto per realizzare tutto ciò: potrebbe essere l’introduzione di un UBI, un Reddito Universale di base. Attraverso un UBI, infatti, ogni individuo verrebbe considerato parte integrante della “scialuppa della civiltà”, ricevendo le risorse necessarie per condurre un’esistenza dignitosa.
Effetti benefici dell’UBI sulla “nave della civiltà”
Sono molti gli studi che hanno dimostrato gli effetti positivi del reddito di base universale:
- Aumenta il capitale sociale e la fiducia reciproca;
- Migliora la salute mentale, riducendo stress e isolamento;
- Diminuisce violenza, criminalità e comportamenti anti-sociali;
- Combatte povertà e disuguaglianze.
In breve, una società con UBI sarebbe popolata da individui meno inclini a compiere azioni avventate o deliberatamente distruttive. Il reddito di base universale renderebbe la “nave della civiltà” più sicura e stabile.
In sintesi
Per quanto imperfetta, la metafora della nave che affonda è il mio tentativo di trasmettervi il senso del rischio per il futuro della civiltà. Certo, nemmeno un reddito di base universale eliminerà mai del tutto la possibilità che qualcuno compia azioni negative. Ma se anche solo riducesse significativamente tale eventualità, varrebbe senz’altro la pena di implementarlo.
Per preservare il futuro della nostra “nave”, iniziamo subito a costruire scialuppe più grandi e sicure per la civiltà.
Facciamolo, il viaggio insieme può essere ancora lungo e bellissimo.