Dare a tutti i cittadini una quantità fissa di denaro ogni mese, senza nessun obbligo o verifica delle condizioni… Sembra utopia e, per molte persone, un enorme spreco. Per altri, però, è il futuro del welfare: il Reddito di Base Universale (UBI). Il dibattito intorno a questa misura radicale è accesissimo, ma c’è una cosa che i detrattori non possono più ignorare. Quale? Gli esperimenti realizzati in tutto il mondo mostrano effetti concreti e, spesso, incredibilmente positivi.
Storie di welfare e di UBI dalla A alla K
L’idea di un reddito garantito per tutti non è nuova. Le prime proposte risalgono al XVI secolo, ma è solo negli ultimi decenni che l’UBI ha guadagnato concretezza, con la realizzazione di diversi esperimenti in vari paesi . Eccone qualcuno, in ordine alfabetico: dalla A di Alaska alla K di Kenya.
Partiamo dall’Alaska, un esempio a suo modo emblematico. Lí dal 1982 ogni cittadino riceve un dividendo annuale (derivato dai proventi del petrolio). Questo sistema ha contribuito a ridurre la povertà e a migliorare il benessere della popolazione. Stesso discorso anche per le Barbados, che hanno avviato l’iter per il loro esperimento a dicembre 2021, in piena pandemia. A Denver, negli USA, l’esperimento ha ridotto drasticamente il numero di senzatetto e disoccupati.
Continuo?
In Finlandia, un esperimento biennale ha fornito a 2.000 disoccupati un reddito mensile di 560 euro. I risultati sono stati incoraggianti, li abbiamo documentati qui. Una sintesi? I beneficiari hanno riportato un miglioramento del benessere psicologico e una maggiore sicurezza economica.
In Kenya, l’organizzazione no-profit GiveDirectly ha distribuito per 12 anni un sussidio mensile di 50 dollari a famiglie povere. L’impatto è stato positivo: aumento del reddito, avvio di piccole attività e maggiore resilienza economica.
Certo, non tutti gli esperimenti hanno avuto un successo così evidente: In alcune città americane, ad esempio, l’UBI non ha portato a un aumento significativo dell’occupazione. Tuttavia, è importante sottolineare che questi progetti erano di breve durata e su piccola scala.
E in Italia?
Una proposta di reddito di base universale e incondizionato è stata al centro di una raccolta firme attraverso una Iniziativa dei Cittadini Europei (ICE), che ha visto una bella partecipazione anche da parte dei cittadini italiani. E sul piano governativo?
Nel Bel Paese non ci sono attualmente esperimenti di Reddito di Base Universale (UBI) in corso, ma ci sono state discussioni e proposte di welfare relative a questa idea. Il dibattito continua, e se volete la mia potete leggere serenamente questo pezzo su Slow News che sembra leggermi nel pensiero.
Un futuro per l’UBI è un futuro di welfare per tutti
Il dibattito sull’UBI è ancora aperto. I sostenitori evidenziano i suoi benefici in termini di riduzione della povertà, disuguaglianza e stress. I critici mettono in discussione la sostenibilità economica di questa misura di welfare, e l’impatto sul mercato del lavoro.
La ricerca e l’esperienza sul campo offrono spunti interessanti. L’UBI non è una panacea, ma può essere un tassello importante per un sistema di welfare più efficace e inclusivo. Dall’analisi dei diversi esperimenti emergono lezioni preziose per progettare modelli di UBI sostenibili e capaci di rispondere alle sfide del XXI secolo, come l’automazione del lavoro e l’invecchiamento della popolazione.
Le ricerche e i dati raccolti finora aprono la strada a un futuro in cui il Reddito di Base Universale possa giocare un ruolo chiave nel costruire una società più giusta e resiliente.
L’UBI è un’idea ambiziosa con il potenziale di trasformare il nostro sistema di welfare. La ricerca e gli esperimenti condotti finora offrono risultati incoraggianti e aprono la strada a un futuro in cui questa misura potrebbe giocare un ruolo chiave per migliorare la vita di milioni di persone.