Quando parliamo di asteroidi e della loro potenziale minaccia per la Terra, il pensiero corre immediatamente ai dinosauri. Anzi, alla loro estinzione per l’impatto dell’asteroide Chicxulub e delle conseguenze successive. Ma che succederebbe se oggi fossimo noi ad affrontare una simile minaccia?
Grazie alla NASA e al suo Ufficio di coordinamento della difesa planetaria, il Planetary Defense Coordination Office, la nostra specie non sarebbe impreparata. L’agenzia spaziale ha piani per avvisare il pubblico e strategie per deviare o addirittura distruggere un asteroide pericoloso prima che possa raggiungere il nostro pianeta. Ecco quali.
Vogliamo assolutamente trovarli tutti prima che loro trovino noi.
Lindley Johnson , capo esecutivo del programma per l’Ufficio di coordinamento della difesa planetaria.
Il ruolo del Planetary Defense Coordination Office
La NASA non si limita a esplorare lo spazio; si occupa attivamente di proteggere la Terra dalle minacce provenienti dal cosmo. Il Planetary Defense Coordination Office (PDCO) rappresenta la “punta di diamante” di questa missione, con l’obiettivo di identificare e monitorare gli asteroidi che potrebbero rappresentare una minaccia per il nostro pianeta. Attraverso la collaborazione con partner internazionali, il PDCO si adopera per rilevare tempestivamente questi corpi celesti, valutare il rischio che rappresentano e pianificare le contromisure necessarie.
In caso di rilevamento di un asteroide potenzialmente pericoloso in rotta di collisione con la Terra, il PDCO attiverebbe immediatamente l’International Asteroid Warning Network (IAWN). Cos’è? È una rete globale di collaborazione tra astronomi e istituzioni spaziali con il compito di convalidare i dati di rilevamento e valutare la minaccia. Una volta confermata la pericolosità dell’oggetto, la NASA coordinerebbe con le autorità nazionali e internazionali per diffondere le informazioni necessarie e prepararsi a un’eventuale azione di difesa planetaria.
Un asteroide è considerato “ potenzialmente pericoloso ” se è più largo di circa 140 metri (460 piedi) e interseca l’orbita terrestre a una distanza minima di 0,5 unità astronomiche, che è la metà della distanza tra la Terra e il sole. In giro ce ne sono circa 2300 così: e 153 di loro raggiungono il chilometro di diametro. Uno di quelli pericolosi, l’asteroide Bennu recentemente raggiunto da una missione giapponese, potrebbe colpirci tra 159 anni, ma la possibilità che lo faccia è una su 2700.
Strategie di difesa contro un asteroide
La prevenzione di un impatto asteroidale catastrofico richiede tempo e precisione. Tra le strategie allo studio della NASA figura il test di deflessione degli asteroidi, come dimostrato dalla missione DART (Double Asteroid Redirection Test). Questa missione, che ha visto l’impatto controllato di una sonda spaziale su un asteroide per modificarne la traiettoria, rappresenta un primo passo significativo verso la capacità umana di deviare corpi celesti pericolosi. Tecniche, come il “gravity tractor” o l’uso di “proiettili radio” e altre sono in fase di sviluppo per offrire alternative efficaci nella difesa del nostro pianeta.
Preparazione e comunicazione in caso di emergenza
La chiave per affrontare la minaccia di un asteroide, in ogni caso, risiede non solo nella capacità di deviarla ma anche nella preparazione e nella comunicazione efficace. La NASA e il PDCO sono impegnati a garantire che, in caso di emergenza, le informazioni vengano diffuse rapidamente e in modo accurato al pubblico e alle autorità competenti. La collaborazione con enti governativi, organizzazioni internazionali come le Nazioni Unite e il coinvolgimento della comunità scientifica globale sono essenziali per coordinare una risposta efficace.
Grazie agli sforzi della NASA e della comunità internazionale, l’umanità sta facendo passi da gigante verso la capacità di proteggersi dalle minacce provenienti dallo spazio. Le tecnologie avanzate, la collaborazione internazionale e la pianificazione strategica sono i pilastri su cui si basa la nostra difesa planetaria, offrendoci la speranza di poter prevenire eventi catastrofici (benché a quanto pare non imminenti) e assicurare un futuro sicuro per le generazioni a venire.