C’è qualcosa di strano nell’universo. Qualcosa che sfida le nostre più consolidate teorie cosmologiche e che potrebbe costringerci a ripensare tutto ciò che credevamo di sapere sul cosmo. Si tratta dell’energia oscura, la forza misteriosa che guida l’espansione accelerata dell’universo. Fino ad ora, pensavamo fosse una costante immutabile. Ma una nuova, sorprendente scoperta suggerisce che potrebbe evolvere nel tempo.
Una rivelazione che, se confermata, sarebbe un vero e proprio terremoto nel mondo della cosmologia. Volete sapere di più su questo enigma cosmico? Ho provato a mettere un po’ in ordine le informazioni. Se volete, partite da qui e poi approfondite: tutto comincia, come in ogni viaggio, da una “cartina geografica” assolutamente speciale.
Una mappa 3D senza precedenti
Al centro di questa potenziale svolta c’è una nuova mappa 3D dell’universo, la più grande mai realizzata. Si basa sui dati raccolti durante il primo anno di osservazioni del Dark Energy Spectroscopic Instrument (DESI), uno strumento contenuto nel telescopio Nicholas U. Mayall che si trova in Arizona.
Cosa traccia questa mappa? Ma niente, solo l’espansione dell’universo negli ultimi 11 miliardi di anni. Vi linko qui lo studio.
DESI è un esperimento straordinario che produce dati stupefacenti.
Adam Riess, l’astrofisico della Johns Hopkins University, alla guida del team che ha scoperto l’energia oscura 25 anni fa.
Grazie a 5.000 minuscoli robot che raccolgono dati a un ritmo senza precedenti, DESI è in grado di osservare 5.000 galassie ogni 20 minuti. Andiamo a dormire, e quando ci alziamo per lavarci i denti ha osservato 100.000 galassie. Ogni notte.
L’energia oscura si evolve e varia nel tempo?
Quello che rende davvero interessanti i dati di DESI sono i sottili indizi che suggeriscono una possibile evoluzione dell’energia oscura nel tempo. Analizzando la distribuzione delle galassie e utilizzando esplosioni di supernova come indicatori di distanza, i ricercatori hanno ottenuto risultati che non combaciano con il modello cosmologico standard, in cui l’energia oscura è considerata una costante.
Le proprietà dell’energia oscura non corrisponderebbero effettivamente a una semplice costante cosmologica, ma potrebbero avere alcune deviazioni.
Nathalie Palanque-Delabrouille, astrofisica del Berkeley Lab e collaboratrice del progetto DESI.
Se confermata, questa scoperta avrebbe implicazioni enormi per la nostra comprensione del cosmo.
Di più: ribalterebbe completamente la cosmologia.
Gli esperti tra entusiasmo e cautela
Va detto: gli stessi ricercatori mettono ovviamente in guardia dal trarre conclusioni affrettate. Anche se i risultati preliminari hanno solo una probabilità su 400 di essere un’anomalia statistica, ben al di sopra della soglia tipica per una scoperta scientifica, è ancora “debole” come prova.
In ogni caso, la possibilità che l’energia oscura sia variabile ha scatenato un grande entusiasmo nella comunità dei fisici. “È un’iniezione di adrenalina per l’intera comunità cosmologica”, afferma Daniel Scolnic, fisico della Duke University.
Energia oscura, verso una nuova comprensione del cosmo
Se questi primi risultati saranno confermati da ulteriori dati, come detto, siamo di fronte a una rivoluzione nella nostra comprensione dell’universo. Un’energia oscura che evolve nel tempo implicherebbe una fisica nuova e sconosciuta, aprendo la porta a teorie e modelli radicalmente diversi.
I prossimi anni saranno cruciali per verificare questa scoperta e esplorarne le implicazioni. Con l’arrivo di nuovi dati da DESI e da altri esperimenti, i cosmologi avranno l’opportunità di svelare i segreti dell’energia oscura e forse di riscrivere la storia del cosmo.